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Chiude ponte per “vendetta” politica, nei guai il governatore del New Jersey

Il procuratore generale ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza sull’accaduto. Il governatore Christie è accusato di aver creato appositamente traffico e ingorghi per danneggiare un sindaco che non lo sosteneva.
A cura di Biagio Chiariello
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Il procuratore generale del New Jersey ha inaugurato un fascicolo di inchiesta per fare chiarezza sullo scandalo della chiusura del George Washington Bridge, già ribattezzato dai media d'Oltreoceano "Bridgegate", riecheggiando lo storico Watergate. Si tratta del ponte che collega Manhattan allo stesso Stato confinante, che secondo una serie di mail pubblicate ieri sarebbe stato chiuso dal Governatore Chris Christie per dare grattacapi ad un suo avversario politico, Mark Sokolich, sindaco di Fort Lee, comune del New Jersey, che non aveva appoggiato la rielezione di Christie a governatore nel novembre 2013. Il blocco della circolazione di una delle zone di transito più trafficate al mondo (si parla di 70.000 veicoli al giorno) ha provocato una vera e propria bufera negli USA e sopratutto su Christie, noto per le sue ambizioni nelle elezioni presidenziali del 2016. Effettivamente i dialoghi via mail tra Bridget Anne Kelly, vicedirettore dello staff di Christie, e le autorità portuali di New York e del New Jersey, rivelando l'intenzione di creare "un po' di problemi al traffico a Fort Lee (il paese in cui si trova l'imbocco del ponte)".

Christie ieri aveva pubblicato una nota ufficiale nella quale si diceva all'oscuro dei fatti, definendo l'accaduto una cosa "inaccettabile". Oggi però ha fatto un mezzo passo indietro: "Voglio scusarmi con le persone del New Jersey e con le persone di Fort Lee. Sono imbarazzato e umiliato per l'accaduto" ha detto durante la conferenza stampa organizzata per chiarire la sua posizione. "Devo scusarmi anche per il mio fallimento come governatore per non aver compreso la natura della chiusura", ha detto Christie che ha aggiunto: "Ho licenziato Bridget Kelly, mi ha mentito", facendo riferimento appunto alla sua collaboratrice che ha inviato le mail alle autorità portuali per chiedere la chiusura improvvisa del ponte.

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