Chiedono l’autografo a Michele Misseri: turismo dell’orrore ad Avetrana
"Scusi, signor Michele, può uscire? Vorremmo un suo autografo".
Non stiamo parlando di un attore famoso o di un calciatore di serie A, ma di un uomo, il cui nome è legato, e lo sarà per sempre, ad un caso di cronaca che ha sconvolto l'Italia intera e che, purtroppo, non è stato ancora risolto: l'omicidio di Sarah Scazzi.
E pensare che dopo quanto è stato detto e scritto sulla famiglia Misseri, direttamente coinvolta in questa terribile vicenda, c'è chi considera i suoi componenti alla stregua di star, a cui chiedere il tanto agognato autografo…
"A Napoli si parla moltissimo di lei e hanno fatto anche il vestito di carnevale: può uscire?": con queste parole la coppia ha cercato di convincere Michele Misseri a rilasciare loro un autografo e, invece, hanno ottenuto solo una secca risposta: "No, ora non posso".
Ai giornalisti, curiosi, che hanno chiesto il motivo di tanto interesse, la coppia napoletana ha dichiarato: "Siamo venuti a vedere questi posti abbiamo visitato anche la tomba di Sarah. Non c'era nessuno e abbiamo trovato solo tanti pupazzetti…".
A Carnevale il costume di Michele Misseri ha suscitato non poche polemiche: un bambino vestito con gli abiti di un presunto assassino è un'immagine infelice da proporre alla comunità, eppure c'è chi ha pensato di superare l'orrore della vicenda, per trarne il suo guadagno. Aldilà di ogni questione morale, si capisce quanto da uomo coinvolto in un terribile omicidio, Michele Misseri sia passato a quello di "personaggio", conosciuto al pubblico grazie anche ai vari programmi televisivi, che raccontano di lui anche se non c'è nulla da raccontare.
La folla quotidiana fuori la villa Misseri, il costume di Carnevale e ora anche l'autografo.
Sarebbe il caso di non dimenticare che, dietro tanto clamore, c'è la sofferenza di una ragazzina quattordicenne, uccisa da chi avrebbe dovuto proteggerla.