Il papà di Chiara, massacrata dal fidanzato: “Se c’è morte cerebrale staccate la spina”
"Se per mia figlia dovesse sopraggiungere la morte celebrale, e se fosse quindi ridotta a vivere come un vegetale, preferirei che le venisse staccata la spina dei macchinari che la tengono in vita. Non voglio farla soffrire ulteriormente". Sono le parole del padre di Chiara Insidioso Monda, la ragazza finita in coma e ricoverata all'Ospedale San Camillo di Roma dopo essere stata massacrata di botte dal fidanzato. Il pestaggio risale a lunedì scorso. Il fidanzato, che ha precedenti per droga e resistenza a pubblico ufficiale, era sotto l'effetto di sostanze stupefacenti quando è stata picchiata. Maurizio – questo il nome del suo compagno – ha poi candidamente ammesso di averlo fatto per gelosia: "È vero, ero geloso. Ho trovato sul suo cellulare i messaggi di un altro ragazzo. E allora l'ho picchiata. L'ho ridotta in fin di vita", ha detto al gip Donatella Pavone. L'uomo ha sbattuto la ragazza contro un muro dell'appartamento dove convivevano, poi l'ha fatta cadere a terra e l'ha massacrata di pugni e calci. Chiara ora è in fin di vita e le sue condizioni sembrano peggiorare giorno dopo giorno.
Secondo quanto ricostruito dai magistrati l’uomo ha precedenti per droga e resistenza a pubblico ufficiale,e non ha nemmeno accennato ad un pentimento, assumendo invece un atteggiamento quasi spavaldo. Per il momento il 35enne resta nel carcere romano dopo la convalida del suo arresto, ma i magistrati stanno cercando di capire l’esatta dinamica dei fatti. I pm sospettano infatti che dietro il caso ci sia una storia di sottomissione e percosse continue ma mai denunciate.