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Chi sarà la nuova “Miss Berlusconi” al governo?

Spinto dai sondaggi, il Cavaliere ha deciso di candidarsi alla Presidenza del Consiglio. I primi nodi da sciogliere sono il nuovo nome del partito e la persona che, probabilmente, lo affiancherà. Non sarà Alfano, ma una donna. Dalla Carfagna alla Minetti, ecco le ipotesi più papabili.
A cura di Biagio Chiariello
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Il mondo della politica è in agitazione, dopo la notizia del ritorno in campo di Berlusconi. Sondaggi alla mano, il Cavaliere si starebbe già organizzando per le elezioni politiche del 2013. E' la gente che glielo chiede. «Perché – lo citano i beninformati quotidiani di famiglia – ancora oggi non ho rinun­ciato al sogno di rendere governa­bile l’Italia e realizzare una vera ri­voluzione liberale». I dati riportati dal Corriere della Sera  asseriscono di un Pdl che potrebbe rasentare il 10% senza di lui. Percentuale che potrebbe risalire al 18% con Alfano premier e Berlusconi "padre nobile" del partito. Discorso diverso con il Cavaliere candidato unico: si arriverebbe a sfondare il 30% delle preferenze. Eppure, l' ipotesi più concreta ad oggi sembra essere quella di un "ticket". Inizialmente si era pensato ad un inversione di ruoli con lo stesso Alfano: il Cav corre da premier, il "delfino" lo appoggia da buon figliolo? Sbagliato, la congettura è bocciata dallo stesso segretario del PdL, convinto che Berlusconi, per vincere, non ha bisogno di candidarsi in coppia, ma se proprio dovesse essere «gli consiglierei una protagonista femminile del nostro partito. Ne ho in mente più di una da suggerirgli» ha detto al Corriere della Sera. Una donna, dunque. Ma chi? L'harem politico berlusconiano è molto vasto. C'è solo da scegliere.

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Daniela Santanché – La "signora del dito medio", considerata la frequenza con cui lo mostra nelle numerose apparizioni in tv,  ha subito pregustato un ruolo al fianco del Cav. Lei che è una fedelissima dell'ex premier, da cui nel 2010 ha ricevuto la non ben precisata funzione di sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’attuazione del programma, dopo aver fatto il suo esordio in politica negli anni Novanta, avviata dall’ex ministro della difesa Ignazio La Russa. Il salto di qualità è stato però smorzato sul nascere da un certo Vittorio Feltri: «Non credo che la Santanché sia la donna giusta per il rilancio progettato da Berlusconi», ha spiegato l'editorialista de Il Giornale. A spazzare via ogni dubbio (e preoccupazione negli animi pidiellini) è stata comunque la stessa Santanché: «Io faccio una battaglia perché Berlusconi si candidi in ticket con una donna. Ma quella donna non sarò io» ha detto in un'intervista a Repubblica.

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Mara Carfagna – L'ex Ministro delle Pari Opportunità sembra avere le carte in regola per essere la futura Miss Berlusconi al governo. E' una "quarantenne", caratteristica primaria richiesta dal futuro candidato premier per rilanciare l'immagine di un partito ormai nel caos da mesi; sa ben destreggiarsi nei dibattiti politici televisivi (come dimostrano il faccia-a-faccia con Luisella Costamagna a Robinson e la replica piccata alle battute di Maurizio Crozza a Ballarò); è sicuramente di bella presenza, tanto da potersi fregiare del titolo di "ministra più bella del mondo" attribuitole dalla stampa internazionale. E in tal senso, la Carfagna appare in pole position rispetto ad una ex Miss Eleganza Emilia come Michela Vittoria Brambilla, o ad una laureata fuori corso come Mariastella Gelmini.

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Federica Guidi – Ma per dare l'idea del nuovo che avanza, la scelta potrebbe cadere su una figura apparentemente estranea ai salotti politici, anche per evitare i possibili dissidi in "rosa"che potrebbe generarsi dalla scelta di un'esponente "azzurra" piuttosto che un'altra. Una donna sullo stile dell'ex Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, ma più vicina alle idee di centrodestra. Nelle ultime ore è circolato il nome di Federica Guidi. 43 anni, già presidente dei giovani di Confindustria Emilia-Romagna, e poi nazionale, oggi lavora alla Ducati Energia di Bologna, fondata dal padre Guidalberto, storico vicepresidente dell'organizzazione degli industriali. Lei per adesso non si sbilancia su un suo futuro impegno politico e interpellata dal Corriere di Bologna, risponde: «La politica è una cosa molto lontana da me, ma nella vita vale per tutti: mai dire mai».

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Le giovani di belle speranze – Uno dei punti saldi del futuro PdL, almeno sulla carta, è quello di rimuovere la patina gialla formatasi sulla copertina della principale formazione di centrodestra: svecchiare il partito per ripartire. Si potrebbe dunque scegliere un nome fresco e nuovo da affiancare a Berlusconi, guardando alle "giovani" di belle speranze. Come Lara Comi, giovane eurodeputata dall'aspetto gradevole, Laura Ravetto,  ex sottosegretario pazza per lo yoga e per i telefonini (Blackberry), Giorgia Meloni, ex ministro che rappresenterebbe l’area militante degli ex An, Michaela Biancofiore, la "biondona" (cit. Enzo Biagi) che dimentica un po' troppo spesso dove e quando mettere gli accenti, secondo un articolo di Gian Antonio Stella (“dò”, “stà”, “pò”).

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Nicole Minetti – Sia chiaro, il nome dell'ex igienista dentale tra le papabili "Miss Berlusconi" al governo è niente più che una provocazione. Di lei ormai si è detto davvero di tutto e di più. La consigliera regionale lombarda fa parlare di sé, più per le presenze sulle spiagge (o in Tribunale a Milano, per il processo Ruby) che per quelle in Consiglio al Pirellone. Bocciata prima dallo stesso Governatore Formigoni, poi dalle  stesse colleghe pidielline (Santanché), la Minetti potrebbe presto abbandonare il suo posto di consigliera. A chiederglielo è stato lo stesso Silvio. Perché? L'ipotesi più attendibile è quella di restituire una nuova immagine al partito in vista delle elezioni, facendo un po' di pulizia. Ma c'è chi avanza teorie più complessa: dimissioni per prepararsi al meglio in vista di un "ticket" col "Love of My Life"?

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