Chi è Igor Vaclavic, il presunto killer di Budrio? Diceva: “Se parli ti violento con un ferro”
"Se osi parlare con qualcuno di quello che è successo giuro che torno e ti violento con un ferro": sarebbero queste le parole pronunciate in svariate altre occasioni dall‘assassino del barista di Budrio, uomo descritto dagli investigatori come un soggetto estremamente violento che sovente, durante le sue scorribande, legava e imbavagliava le vittime delle rapine arrivando spesso a picchiarle senza nessuno scrupolo. E' su di lui che i carabieri stanno concentrando le ricerche: si tratta del 41enne russo Igor Vaclavic, accanto al cui nome – nelle carte della Procura di Ferrara – è stato scritto un appunto: "irreperibile".
Chi è Igor Vaclavic
Stando a quanto riferisce il Corriere Vaclavic è ricercato perché già destinatario di ordinanze di custodia cautelare per aver preso parte a svariate rapine, tutte violente. I suoi complici sono stati tratti in arresto ed hanno confermato che, nel corso degli assalti alle ville, c’era anche lui. Il russo, pregiudicato e più volte finito dietro le sbarre, è arrivato in Italia una decina di anni fa con la fama — non è chiaro se reale oppure no — di ex militare della fanteria del suo Paese. E' ricercato da sabato sera per l’omicidio di Davide Fabbri nel suo bar di Budrio (Bologna). Gli inquirenti si basano su alcuni elementi: la giacca da cacciatore che indossava, la corporatura, il fatto che avesse agito con una doppietta da caccia, che si fosse avvicinato alla vittima sparando un colpo per terra e che fosse arrivato a piedi. Particolari identici a quelli di un’altra rapina avvenuta pochi giorni prima ai danni di una guardia giurata, sempre nel Ferrarese: in quell'occasione il malvivente voleva la Smith & Wesson calibro 9 cromata del vigilante, la stessa arma usata a Budrio insieme al fucile da caccia.
Tutti i sospetti, dunque, ricadono su Igor Vaclavic, anche se ancora manca la certezza assoluta che sia stato lui l'autore del delitto. Per il momento la sua foto segnaletica è in mano alla polizia e ai carabinieri di tutta Italia anche se il pubblico ministero Marco Forte chiede prudenza: "Collegamenti certi fra il suo nome e l’omicidio di Davide Fabbri non ne abbiamo ancora". Determinanti, in tal senso, saranno i risultati degli esami medico legali che stabiliranno se sotto le unghie della vittima vi fossero frammenti biologici del 41enne russo.