Chi è il cardinale Pell e perché è stato condannato per abusi su minore
77 anni, australiano, ex consigliere finanziario di Papa Francesco e ‘ministro dell'economia’ del Vaticano, è il sacerdote di più alto grado nella gerarchia ecclesiastica ad avere mai ricevuto una condanna per abusi su minori. George Pell è stato giudicato colpevole da un tribunale di Melbourne per aver stuprato un ragazzino e averne molestato un altro negli anni Novanta. Nello specifico i fatti risalgono al 1996, quando Pell era arcivescovo della diocesi della metropoli australiana. Secondo l’accusa violentò due chierichetti di 13 anni in un locale della cattedrale di Melbourne e l’anno successivo molestò di nuovo uno dei due. Ora rischia fino a 50 anni di carcere. Il verdetto è stato unanime da parte dei 12 membri della giuria della County Court dello stato di Victoria, in Australia.
Chi è George Pell
Cardinale dal 2003, George Pell era stato chiamato da Papa Francesco nel 2013 a far parte del Consiglio dei Cardinali per la riforma della Curia Romana, il cosiddetto C9. Tuttora è consigliere per gli affari economici del Vaticano, una sorta di “ministero dell’economia” per coordinare le politiche economiche della Santa Sede. Nel 2014 era stato convocato per la prima volta a testimoniare davanti alla Royal Australian Commission che investiga sugli abusi sessuali; le prime accuse risalgono al periodo tra il dicembre 2015 e il febbraio 2016: il porporato avrebbe coperto altri sacerdoti in merito agli abusi commessi contro minori negli anni Settanta. In videoconferenza da Roma, Pell rispose alla Commissione australiana e negò di essere a conoscenza dei fatti accaduti nella diocesi di Ballarat. Nell'ottobre 2016, il cardinale venne interrogato a Roma da legali australiani, questa volta con l'accusa di pedofilia nella sua ex diocesi di Melbourne. Quindi nel giugno 2017 arriva l’accusa formale di violenza sessuale su un minorenne. Chiamato a comparire il 26 luglio davanti a un tribunale, il cardinale Pell prese un periodo di aspettativa nel ruolo di prefetto della Segreteria per l'economia del Vaticano. Si è sempre dichiarato innocente e il suo avvocato ricorrerà sicuramente in appello.
Chi sono le vittime del cardinale
Delle due vittime di Pell, uno è morto nel 2014 per overdose e la famiglia sostiene che sia avvenuto proprio a causa del trauma subito da bambino. La seconda persona abusata ha dichiarato che il processo è stato molto stressante e “non è ancora finito. Come molti sopravvissuti – ha aggiunto l’uomo – ho sperimentato vergogna, solitudine, depressione e lotta”. C’è anche un altro processo in cui Pell era coinvolto, ma non è andato avanti per mancanza di prove: riguardava altre imputazioni secondo cui l’uomo di chiesa avrebbe abusato di alcuni ragazzini negli anni Settanta. Pell si è dichiarato innocente anche rispetto a tali accuse.
Il racconto choc
La seconda vittima di Pell ha raccontato che in un'occasione alla fine di dicembre del 1996, dopo aver cantato durante una messa domenicale, insieme ad un altro bambino del coro si era allontano dal resto del gruppo mentre tornavano alla sala prove. In qualche modo hanno finito per imbattersi nella sagrestia del sacerdote, una stanza sul retro della cattedrale usata dai porporati per vestirsi e "off limits per i ragazzi del coro". Pochi istanti dopo sarebbe apparso Pell: "Ha detto qualcosa del tipo ‘cosa stai facendo qui?' O ‘sei nei guai'", ha raccontato la vittima al processo."Puoi lasciarci andare? Non abbiamo fatto nulla" avrebbe detto il giovane. Ma in tutta risposta, l'allora arcivescovo tirò da parte uno dei ragazzi e spinse la testa fino al suo pene. Dopo pochi minuti, si spostò sull'altro corista. Pell lo ha costretto a fare sesso orale prima di accarezzarlo mentre si masturbava. Il tutto sarebbe durato "pochi minuti". Mesi dopo, l'ex corista fu abusato di nuovo da Pell. Dopo un'altra messa domenicale, l'arcivescovo lo spinse contro un muro del corridoio e lo toccò nelle parti intime. "C'è stato un momento in cui ci ero immobilizzato e poi lui ha slacciato i suoi pantaloni o la cintura" ha ricordato.