Chi è Giampiero Massolo, il possibile presidente del Consiglio del governo M5s-Lega
Un governo tra Movimento 5 Stelle e Lega sembra sempre più vicino e mentre proseguono le trattative sul contratto e sui temi, continuano anche quelle sul nome del presidente del Consiglio. Un nome ‘terzo’, secondo quanto vorrebbero le indiscrezioni degli ultimi giorni. E le ipotesi che circolano sono varie: ma in queste ore ricorre in maniera sempre più insistente il nome di Giampiero Massolo, attuale presidente di Fincantieri e dell’Ispi, con una lunga carriera diplomatica e istituzionale alle spalle.
Nato a Varsavia, 64 anni, è stato ambasciatore e fu vicino a diventare ministro degli Esteri durante il governo tecnico guidato da Mario Monti. In un video pubblicato dal Corriere della Sera, Massolo spiega quali sono i connotati caratteristici di chi vuole ambire a una leadership: “Attitudine a guidare – argomenta – a mostrare un indirizzo. Ma poi soprattutto l’attitudine ad assumersi le responsabilità, a rendere conto, perché in una società come la nostra non è più possibile lavorare senza il controllo sociale. Avere visione, essere esempio per gli altri, avere il coraggio. Modellare il futuro sostenibile della propria istituzione o della propria azienda”.
Chi è Giampiero Massolo e la sua carriera
Laureato in Scienze politiche nel 1976, ha lavorato due anni alla Fiat, prima di entrare vincendo un concorso al ministero degli Esteri. Lavora all’ambasciata per la Santa Sede dal 1980 al 1982, poi diventa primo segretario a Mosca fino al 1985, prima di passare alla Rappresentanza permanente presso l’Unione europea a Bruxelles, fino al 1988. Dopo dismette la fascia da ambasciatore per passare al mondo della politica e delle istituzioni. Nel 1990 entra nell’ufficio diplomatico di Palazzo Chigi con Giulio Andreotti presidente del Consiglio.
Nel 1993 diviene consigliere diplomatico del governo Ciampi, mentre l’anno successivo è capo della segreteria particolare del capo del governo, Silvio Berlusconi. Ruolo che gli viene confermato anche durante il governo Dini. Nel 1996 torna al ministero degli Esteri come capo ufficio stampa. Alla Farnesina prosegue la sua carriera tra vari incarichi, fino a diventare – nel 2004 – capo di gabinetto del ministero presieduto da Gianfranco Fini. Diventa ambasciatore di rango e durante il governo Prodi, con Massimo D’Alema ministro degli Esteri, è segretario generale della Farnesina.
Con la nascita del governo tecnico guidato da Mario Monti, Massolo sembra vicino a ricoprire la carica di ministro degli Esteri, ma alla fine gli viene preferito Giulio Terzi. Nel 2012 viene nominato direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza dallo stesso governo Monti. Nel 2015 si allontana, almeno finora, dalla vita meramente politica per diventare presidente del Consiglio di amministrazione di Fincantieri. Dal 2017 è anche presidente dell’Ispi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale. E ora la possibilità di diventare presidente del Consiglio o ministro degli Esteri torna a essere una ipotesi verosimile e concreta, almeno stando alle indiscrezioni riportate dalla stampa.