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Chi è Monsignor Viganò, l’ex nunzio accusato di scisma: dalle accuse sulla pedofilia allo scontro col Papa

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò, convocato dal Dicastero per la Dottrina della Fede per il delitto di scisma, da tempo ha ingaggiato una lotta contro il Vaticano e i due ultimi papi arrivando anche a pubblicare nel 2018 un rapporto che accusava Bergoglio di aver coperto i preti pedofili.
A cura di Antonio Palma
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Carlo Maria Viganò
Carlo Maria Viganò

Per il Vaticano è uno scismatico che non si sottomette al Pontefice e per questo rischia la scomunica, lui si definisce un perseguitato dalla Santa Sede, ma chi è Carlo Maria Viganò? L’ex nunzio in Usa, convocato dal Dicastero per la Dottrina della Fede per il delitto di scisma, da tempo ha ingaggiato una lotta contro il Vaticano e i due ultimi papi arrivando anche a pubblicare nel 2018 un rapporto che accusava Bergoglio di aver coperto i preti pedofili e il malcostume nella Curia Romana, puntando il dito contro arcivescovi e cardinali a suo dire corrotti.

"Nessun cattolico degno di questo nome può essere in comunione con questa chiesa bergogliana perché essa agisce in evidente discontinuità e rottura con tutti i Papi della storia e con la Chiesa di Cristo" ha dichiarato l’arcivescovo. Affermazioni che confermano la volontà di portare avanti le sue battaglie che hanno portato qualcuno a definirlo lo “sterminatore di papi” per aver accusato gli ultimi due pontefici di aver coperto abusi e malcostume nella chiesa cattolica. Nonostante gli apprezzamenti per i il suo lavoro come nunzio apostolico, infatti, i rapporti tra l’arcivescovo e le alte gerarchie Vaticane da decenni ormai sono decisamente compromessi. Carlo Maria Viganò’ del resto fu uno dei protagonisti anche dello scandalo Vatileaks sul malcostume nella Curia Romana e da tempo si pone come furia moralizzatrice nella chiesa da posizioni fermamente conservatrici. Per molti, però, dietro quelli che appaiono come gesti castigatrici di una Curia impegnata a proteggere solo se stessa, si calerebbero vecchi rancori mai sopiti.

Chi è Carlo Maria Viganò, accusato di scisma dal Vaticano

Nato il 16 gennaio del 1941 e diventato sacerdote nel 1968,  Carlo Maria Viganò infatti appariva avviato ad una solida carriera proprio in Vaticano prima di essere allontanato. Dopo essere stato nunzio apostolico in Nigeria e arcivescovo in Kosovo, in effetti nel 1998 era entrato anche  in Segreteria di Stato come delegato per le rappresentanze pontificie, ma circa undici anni dopo era arrivato l'allontanamento con una promozione a nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America. Una scelta inattesa e mai accettata perché considerata una punizione come confermano le sue missive a molte alte gerarchie vaticane compreso Benedetto XVI in cui accusava diverse personalità operanti nella Santa Sede di averlo messo in cattiva luce per allontanarlo. "In altre circostanze tale nomina sarebbe stata motivo di gioia e segno di grande stima e fiducia nei miei confronti ma, nel presente contesto, sarà percepita da tutti come un verdetto di condanna del mio operato" aveva scritto.

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Le tensioni con Benedetto XVI e Bergoglio

Dall'America aveva iniziato a denunciare il malcostume nella Curia Romana e in particolare il Governatorato, puntando il dito contro arcivescovi e cardinali a suo dire corrotti. Un'altra amarezza arriva per lui al momento di lasciare il suo incarico di ambasciatore della Santa Sede negli Stati Uniti. Viganò infatti si aspettava un prestigioso incarico in Curia e invece con Papa Francesco arriva la pensione anticipata. Non solo, al momento di tornare a Roma dove gli avevano trovato anche posto nella struttura dove vivono gli altri nunzi apostolici a riposo, Bergoglio gli aveva fatto sapere che sarebbe stato meglio per lui un rientro nella diocesi d’appartenenza, a Varese.

Monsignor Viganò scrive di aver parlato con Francesco il 23 giugno 2013 dicendogli "Santo Padre, non so se lei conosce il card. McCarrick, ma se chiede alla Congregazione per i Vescovi c'è un dossier grande così su di lui. Ha corrotto generazioni di seminaristi e di sacerdoti e Papa Benedetto gli ha imposto di ritirarsi ad una vita di preghiera e di penitenza". "Il Papa – racconta Viganò – non fece il minimo commento a quelle mie parole tanto gravi e non mostrò sul suo volto alcuna espressione di sorpresa, come se la cosa gli fosse già nota da tempo, e cambiò subito di argomento". Da questa assenza di reazioni l'ex nunzio deduce una volontà di Bergoglio di coprire il cardinale anche se è stato poi proprio Papa Francesco a togliere il cardinalato a McCarrick.

Le teorie del complotto sulla pandemia

Durante la pandemia covid a più riprese si era schierato contro le misure anticontagio come il green pass pur definendo il coronavirus come “una punizione di Dio contro aborto, divorzio e pornografia”. Nel 2020 infatti in una intervista aveva dichiarato che il covid-19 "come tutte le malattie e la stessa morte, è una conseguenza del Peccato Originale a cui vanno aggiunti anche i peccati commessi dalle società, dalle Nazioni. L’aborto, il divorzio e l’eutanasia, l’orrore del cosiddetto matrimonio omosessuale, la celebrazione della sodomia, la pornografia, la corruzione dei piccoli, la speculazione delle élites finanziare, la profanazione della domenica”. L’anno dopo invece, parlando in un video pubblico aveva definito lo stato di emergenza una “follia” e il green pass “un passo verso la porta dell’inferno. Una tirannide mondiale”.

Le dichiarazioni di Viganò su Trump e Putin

Non sono mancate infine le sue affermazioni sulla guerra in Ucraina a sostegno di Vladimir Putin e dell’invasione russa e contro la Nato. “Non sono gli Ucraini che dovrebbero entrare nell’Unione Europea o nella Nato, ma gli altri Stati che dovrebbero finalmente avere un sussulto di orgoglio e di coraggio e uscirne” ha affermato. Tra le sue esternazioni infine anche un endorsement per Donald Trump a cui scrisse anche una lettera piena di elogi, dipingendolo come un baluardo contro l'avvento delle tenebre.

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