Charlie Hebdo tornerà in edicola: prossimo numero il 25 febbraio
Charlie Hebdo tornerà in edicola il prossimo 25 febbraio. Nei giorni scorsi sembrava che il settimanale satirico francese fosse destinato addirittura a chiudere i battenti. Troppo le pressioni e, soprattutto, gli strascichi morali del dramma dello scorso 7 gennaio, come ammesso dalla responsabile della comunicazione Anne Hommel che aveva dichiarato quanto la redazione fosse stressata, stanca e bisognosa di un periodo di riposo. Ma ieri sera il nuovo annuncio su twitter da parte di Laurent Léger, uno dei giornalisti sopravvissuti all’attacco nella redazione del giornale da parte dei fratelli Kouachi (12 morti) "Finalmente! Ancora un po' di pazienza ma Charlie Hebdo uscirà nuovamente il 25 febbraio. Appuntamento nelle migliori edicole".
Charlie Hebdo, non ci sarà Maometto in copertina
Il capo redattore Gerard Biard ha poi spiegato che la redazione di Charlie Hebdo si riunirà mercoledì negli uffici di Liberation. Non ci sono dettagli sugli argomenti che saranno trattati, né sulla prossima copertina che solitamente viene lanciata in Rete la sera in cui viene chiuso il nuovo numero. Il nuovo direttore della rivista, Riss, che ha sostituito il defunto Charb, in un'intervista a Europe 1 della settimana scorsa aveva affermato che probabilmente nel prossimo numero non ci saranno caricature di Maometto.
2 milioni di euro di finanziamenti
Nel frattempo, il numero di abbonamenti è passato da 7 mila a più di 120 mila. Dopo l'attentato alla redazione parigina, il cosiddetto "numero dei sopravvissuti", uscito il 14 gennaio, aveva tirato oltre 7 milioni di copie. Dopo la strage è arrivata una vera e propria valanga di finanziamenti per Charlie Hebdo: quasi 2 milioni di euro. Denaro che, oltre allo stesso giornale, finirà anche alle famiglie delle 17 vittime, ma pure ad un "fondo di dotazione per aiutare i giornali satirici attraverso il mondo", spiega l'avvocato della redazione, Christophe Thévene, sottolineando che "sarà un lavoro di lungo corso per creare un sacco di altri Charlie Hebdo nel mondo, per aiutare i cugini di altri Paesi. È la migliore risposta possibile".