Cento anni fa nasceva Gino Bartali (video)
Il 18 luglio 1914 a Ponte Ema, vicino Firenze, è nato uno dei più grandi sportivi che ha mai avuto il nostro paese, Gino Bartali. Lui, che con Coppi ha dato vita ad una delle più belle rivalità dello sport mondiale è stato un personaggio eccezionale che viene ricordato anche per aver salvato ottocento ebrei nella Seconda Guerra Mondiale, e per questo è stato dichiarato ‘Giusto tra le Nazioni’. Bartali, inoltre, viene ricordato anche per aver salvato l’Italia, pronta all’insurrezione dopo l’attentato a Togliatti, vincendo in modo incredibile il Tour de France.
Doppietta al Giro d’Italia
A diciassette anni Bartali inizia a correre nei dilettanti, due anni dopo per la prima volta è al Giro d’Italia, che vincerà per la prima volta nel 1936. La stagione successiva Bartali vince ancora il Giro e va al Tour sperando di essere il secondo italiano campione in Francia, non sarà così per colpa di una brutta caduta. Nel ’38 il toscano salta la principale corsa italiana per prepararsi meglio per il Tour de France che vincerà agevolmente. Nella sua carriera arrivano due vittorie alla Milano – Sanremo, prima che irrompa sulla scena Fausto Coppi. L’’Airone’, che diventerà il grande rivale di ‘Ginetaccio’, entra nella squadra del campione toscano come gregario, ma dopo una caduta di Bartali diventa capo squadra e vince il Giro nel ’40. Poi arriva la guerra che interrompe la carriera di Bartali e Coppi.
L’impegno a favore degli ebrei
Bartali negli anni della guerra lavora come riparatore di biciclette, ma soprattutto tra il 1943 e il 1944 come membro di un’organizzazione clandestina trasporta documenti e foto tessere nei tubi del telaio della bicicletta che servirono ad una stamperia segreta, che così poté far scappare ottocento ebrei rifugiati. Bartali per questo rischiò due volte la fucilazione, per cinque mesi rimase nascosto in Umbria tra il ’43 e il ’44.
Bartali & Coppi
Quando l’attività riprese. Bartali aveva trentun anni, cinque in più di Coppi. Loro nonostante fossero due persone completamente diverse, il toscano profondamente cattolico e molto genuino il piemontese invece fece scandalo (in un’Italia perbenista) per la sua storia d’amore con la dama bianca, continuarono a battagliare e continuarono a far sognare gli italiani che alla radio ascoltavano delle loro epiche imprese. Bartali nel 1946 vinse ancora il Giro d’Italia con appena 47 secondi di vantaggio su Coppi.
Bartali vince il Tour de France nel ’48 ed evita la Guerra Civile in Italia
Nel 1948 Bartali passò da grande campione a eroe. Perché al Tour de France, a trentaquattro anni, Bartali sbaragliò la concorrenza, recuperò uno svantaggio abissale e salvò l’Italia dalla guerra civile. Nella tappa che andava da Cannes a Briancon Bartali riuscì a recuperare venti minuti di svantaggio da Bobet (!!!) e vincendo anche ad Aix les Bains mise le mani sul Tour. Le imprese del grande corridore toscano secondo molti evitarono una guerra civile in Italia, scossa in quei giorni dall’attentato a Togliatti. Ed è sempre stato detto che l’allora presidente del consiglio Alcide De Gasperi e Giulio Andreotti in quei giorni telefonarono a Bartali e gli chiesero di vincere per poter tranquillizzare la popolazione. Al ritorno in patria De Gasperi accolse Bartali, che secondo la leggenda chiese, come premio per quel successo, di non pagare più le tasse per qualche anno.
Da Coppi a Striscia la Notizia
Negli anni successivi Bartali continua a correre, ma a parte un trionfo alla Milano – Sanremo, non riuscirà più a battere Coppi che, nonostante una grande rivalità, continuerà ad aiutare nelle principali corse a tappe. L’ immagine del famoso passaggio della borraccia in un tappone di montagna al Tour resta l’ultima fotografia della fantastica carriera di Bartali, che dopo essersi ritirato a quarant’anni ha provato a mettere su un team di ciclismo, ma è durata poco. La sua popolarità invece è rimasta intatta, tanto che nell’89 e nel ’90 Bartali addirittura conduce ‘Striscia la Notizia’.
Giusto tra le Nazioni
Nel 2000 Bartali muore per via di un attacco di cuore. Cinque anni dopo Ciampi consegna alla moglie Adriana la medaglia d’oro al valor civile. Perché Bartali ha salvato centinaia di ebrei nella Seconda Guerra Mondiale. Nel 2011 Bartali è stato inserito tra i Giusti dell’Olocausto nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova e lo scorso settembre è stato dichiarato ‘Giusto tra le nazioni’ dallo Yad Vashem.