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Censimento 2011: al via tra mille problemi e tanta perplessità

Ieri è partito il XV Censimento della popolazione, ed è stata subito falsa partenza: mezzo milione di accessi hanno mandato in tilt il sito dell’Istat. Oggi le cose sembranno andare meglio, ma le polemiche non sono solo “informatiche”
A cura di Biagio Chiariello
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partito il XV Censimento della popolazione e subito falsa partenza mezzo milione di accessi hanno mandato in tilt il sito dell Istat ma le polemiche non sono solo informatiche

Parte il Censimento 2011 e iniziano i problemi. Per la prima volta nella storia, la rilevazione decennale statistica dell'Istat è anche online. Ma il web non ha risposto come sperato e le polemiche non sono mancate. Dalle prime ore di ieri 9 ottobre, primo giorno utile per la consegna del modello, sono stati registrati circa 500mila collegamenti contemporanei al sito allestito dall'Istat. E' la piattaforma è andata down.

Così lo stesso Istituto nazionale di statistica è stato costretto a scusarsi, tramite un comunicato stampa in cui non ha mancato di menzionare la "sorprendente partecipazione" degli italiani alla compilazione online del 15esimo Censimento della popolazione e delle abitazioni.

Telecom ha allargato la piattaforma e adesso il sito è sbloccato. Gli utenti stanno procedendo con le compilazioni on line senza grossi problemi. Lo vediamo perché sta crescendo sensibilmente il numero di quanti stanno rispondendo ai quesiti per via telematica.

Ed effettivamente, ora l'accesso al sito (e la relativa fruizione) sembra essere caratterizzato da non troppi intoppi (si avverte "solo" qualche rallentamento).

Ma non sono solo i problemi "informatici" a suscitare discussioni e polemiche tra gli italiani. Tra le "FAQ" segnaliamo anche la non facile comprensione di alcuni quesiti (a proposito della compilazione vi rinviamo alla guida redatta da Fanpage); l'assenza di tematiche importanti come la sanità, lo smaltimento rifiuti, le spese domiciliari e i mutui; l‘iter troppo formale per la compilazione e consegna dei moduli; la mancanza di informazione da parte dei Comuni circa l’invio dei plichi e la compilazione del questionario stesso.

C'è anche chi si lamenta per la questione privacy (ma ricordiamo che in occasione di ogni rilevazione l'Istat è tenuto a rispettare il segreto statistico e il segreto d'ufficio, in base al Decreto legislativo n. 322 del 1989). E ancora sui problemi di spesa: il Censimento costa infatti allo Stato circa 590 milioni di euro.

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