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Catania. Massacra la ex 20enne con 42 coltellate: Luca Priolo condannato a 30 anni

Il 7 ottobre del 2015 uccise l’ex fidanzata con 48 coltellate nella sua auto perché la giovane mamma e danzatrice aveva rifiutato di ritirare la denuncia per stalking a suo carico.
A cura di Biagio Chiariello
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Dovrà trascorrere trent'anni in carcere Luca Priolo, il 26enne che il 6 ottobre 2015 uccise con 42 colpi di coltello la sua ex convivente, la 20enne Giordana Di Stefano. La sentenza di condanna è del Gup di Catania Loredana Pezzino, che ha riconosciuto anche un risarcimento ai genitori, alla sorella e alla figlia della vittima, assistiti dall’avvocato Ignazio Danzuso, e al centro antiviolenza "Galatea", con l’avvocato Mirella Viscuso. Il processo è stato celebrato col rito abbreviato. Il giovane continua a "negare la premeditazione". Priolo due anni fa uccise barbaramente la giovane mamma dalla quale aveva avuto una bambina, oggi di 6 anni,  proprio un giorno prima dell'udienza per stalking a suo carico. La piccola Asia adesso porta il cognome Di Stefano, grazie alla battaglia condotta dalla madre di Giordana, Vera Squatrito, che da anni lotta per avere giustizia per sua figlia e per tutte le vittime di femminicidio.

Priolo era fuggito dopo l'omicidio

Priolo dopo l’omicidio aveva fatto perdere le proprie tracce, ma grazie alle indagini dei carabinieri di Catania era stato individuato a Milano. Quindi ha confessato il delitto. Il Gup aveva stabilito che l'assassino fosse sottoposto a perizia psichiatrica. I periti hanno stabilito che l’uomo "era lucido" quando ha accoltellato la giovane mamma. "Non si evincono elementi di piscopatologia che possono avere scemato la sua capacità di intendere o di volere, né prima, né durante, né dopo l'evento delittuoso" si legge nella relazione dello psichiatra che ha esaminato il profilo psicologico dell'omicida. Per questa ragione il Pm Alessandro Sorrentino aveva chiesto per Priolo l'ergastolo, che con il rito abbreviato scelto dall'imputato equivale a 30 anni di reclusione, così come deciso in primo grado dal tribunale etneo.

Soddisfatto l'avvocato della famiglia di Giordana, il legale Ignazio Danzuso, dopo la sentenza: "Abbiamo ottenuto tutto ciò che è previsto dalla legge in un processo con il rito abbreviato, ovvero 30 anni e sono state riconosciute anche tutte le aggravanti, fra cui la premeditazione dell'omicidio e la crudeltà".

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