Catania: l’ultimo saluto a Emanuela, morta a 31 anni dopo una influenza
La città di Giarre, nel Catanese, è sconvolta per la scomparsa di una giovane di trentuno anni, Emanuela Pulvirenti. Una ragazza che è morta all’ospedale Cannizzaro dopo aver avuto una influenza. Nella chiesa San Matteo di Trepunti, frazione della quale era originaria la sua famiglia, martedì ci sono stati i funerali della giovane, descritta come una ragazza piena di sogni e speranze. Emanuela ha subìto un arresto cardiaco a casa sua, in via Settembrini a Giarre, nella notte tra domenica e lunedì. Allertato il 118, il personale sanitario ha praticato un massaggio cardio-polmonare protrattosi fino al pronto Soccorso dell’ospedale Cannizzaro. Tuttavia la giovane donna, pur riprendendo il battito, è giunta nella struttura ospedaliera in midriasi. Emanuela è stata immediatamente trasferita in Rianimazione dove però, dopo poche ore, è deceduta. “La paziente – è quanto riportato in una nota della direzione ospedaliera del Cannizzaro – di recente era stata colpita da una sindrome influenzale dalla quale sembrava guarita. Dai recenti episodi di aritmia riferiti dai parenti in anamnesi, non può escludersi una complicanza miocarditica post-influenzale”.
Il dolore degli amici su Facebook – Tanti i messaggi apparsi sui social per Emanuela, che nella vita faceva l’estetista. “Per la morte non c’è spazio, ma le vite volano e si aggiungono alle stelle nell’alto cielo…riposa in pace cara amica, resterai sempre nel mio cuore”, uno dei saluti apparsi su Facebook. Tanti, inoltre, i commenti sul profilo della giovane scomparsa, che a inizio anno augurava a se stessa “tutta la forza possibile per affrontare ogni situazione”. “Non ti conosco – scrive un utente – ma leggendo le parole di questo tuo post, piene di forza e voglia di superare sempre tutto, il dolore per quanto è accaduto è in me ancora più straziante. Spero che, a chiunque le legga, possano trasmettere la stessa vitalità in modo che tu possa continuare a vivere nella forza che hai trasmesso in ognuno di noi! Ciao Emanuela!”.