Catania, donna uccisa dall’ex con 42 coltellate. Oggi i funerali
Lui 24, lei 20 anni. Luca e Giordana, quando hanno deciso di diventare genitori, si amavano alla follia. Erano giovanissimi. Poi la separazione, i primi litigi e infine il presunto stalking. Luca Priolo, questo il suo nome, voleva ricostruire la sua famiglia, non riusciva a stare lontano dalla figlia di appena 4 anni. Sembrerebbe che fosse ancora innamorato di Giordana, come raccontano gli amici di lui, e aveva paura persino "di essere frainteso". Tutti e tre si erano lasciati fotografare davanti alla torta di compleanno della figlia, alcuni mesi fa. Sembravano felici. Luca, però, dopo un incontro chiarificatore, l'ha uccisa e poi è fuggito via: braccato dai Carabinieri a Milano, ha confessato l'atroce gesto. L'avrebbe massacrata con oltre 30 coltellate, stando alle prime indiscrezioni.
Oggi i funerali a Nicolosi
Luca, adesso, si trova nel carcere di San Vittore a Milano; domani si terrà l'udienza di convalida del fermo davanti al Gip Paolo Guidi. Oggi pomeriggio, invece, il medico legale nominato dalla Procura effettuerà l'autopsia sul corpo della ragazza. Domani pomeriggio, nella chiesa madre di Nicolosi, si terranno i funerali di Giordana Di Stefano: è stato già proclamato il lutto cittadino, è stato chiesto ai commercianti di chiudere gli esercizi commerciali durante i funerali "in segno di partecipazione e lutto".
Giordana lo aveva denunciato per stalking
Giordana amava ballare, frequentava una scuola di danza, "una ragazza d'oro": tutti in paese sapevano dei continui litigi, dei "lascia e prendi" con l'ex convivente, della denuncia di stalking. Luca Priolo, invece, piangeva coi suoi amici più stretti quando parlava della sua bimba, del rapporto tormentato con Giordana. "Era un paciere, un bravo ragazzo. Com'è possibile che abbia fatto questo?" si chiedono gli amici dell'assassino. Ad incastrarlo un sms inviato al padre dal telefono cellulare di un passante: "Sono scappato, non preoccupatevi per me" avrebbe scritto.
Uccisa con 42 coltellate
Sarebbero state 42 le coltellate che hanno ucciso Giordana Di Stefano: l'uomo ha usato un coltellino di pochi centimetri, acquistato 5 mesi fa. Il motivo? Per legittima difesa, per sicurezza (dice lui): Priolo abitava in una una zona pericolosa. Si sarebbe trattato, quindi, di un raptus e non ci sarebbe stata premeditazione. Giordana – riferiscono i legali – avrebbe voluto ritirare la denuncia, anche per il bene della figlia: i due avevano l'affidamento congiunto della bimba di 4 anni.