Caso Yara, svolta nelle indagini: sui suoi leggings tracce sedile furgone Bossetti
Ci sarebbe una nuova, determinante prova nel caso dell’omicidio di Yara Gambirasio che farebbe diventare meno giallo il mistero della giovane uccisa a Brembate di Sopra e metterebbe con le spalle al muro Massimo Bossetti. Secondo quanto riporta La Stampa, sarebbe emersa da uno degli esami effettuati del Ris dei Carabinieri: tracce dei sedili del veicolo del muratore di Mapello in carcere dallo scorso riscontrate sui vestiti della tredicenne rapita e poi uccisa nel Bergamasco. Il quotidiano torinese non esita a parlare di “svolta” nella vicenda. La ragazza, quel 26 novembre 2010, sarebbe salita sul furgone di Bossetti. Sui suoi leggins sono stati trovati i fili i sedili del camioncino Iveco Daily del presunto assassino. Gli esami di laboratorio dei Ris, sostenuti anche da una “rigorosa analisi” dell’anatomopatologa forense Cristina Cattaneo, attesterebbero che si tratta dello stesso materiale.
L’ossessione di Bossetti per le “vergini tredicenni rosse”
Il nuovo elemento a carico di Bossetti si aggiunge all’altro indizio di colpevolezza emerso nei giorni scorsi dalla perizia informatica sul suo computer, che avrebbe rivelato l’ossessione dell’indagato per le “vergini tredicenni rosse”. Ma lui insiste nel respingere le accuse. Sullo sfondo “restano le ipotesi della modalità con cui è avvenuto l’incontro tra quella ragazzina dal sorriso incorniciato dalla macchinetta per i denti e il suo presunto carnefice. Due dati scientifici e incontrovertibili. Il Dna prima, il tessuto del sedile del camioncino ora”, evidenzia ancora La Stampa, che sottolinea come ora restino aperti “inquietanti interrogativi. Come ha fatto Bossetti a convincere la piccola appassionata di ginnastica artistica a salire a bordo? L’ha costretta con la violenza? L’ha minacciata? Le ha offerto un passaggio?”.