Caso Yara, Bossetti incontra i genitori in carcere: “Convinti della sua innocenza”
"La famiglia è entrata unita ed è uscita unita. Restano convinti della sua innocenza". E' quanto ha dichiarato l'avvocato Benedetto Maria Bonomo uscendo dal carcere di Bergamo, dove stamattina la sua assistita, Ester Arzuffi, ha incontrato il figlio Massimo Giuseppe Bossetti, accusato di essere il killer di Yara Gambirasio. Insieme alla donna c’era Giovanni Bossetti, l’uomo che Massimo ha sempre ritenuto suo padre e che è gravemente malato, oltre alla sorella gemella Laura. “Voglio chiedere a mia madre se è vero che sono figlio di Giuseppe Guerinoni”, aveva detto Bossetti al gip Ezia Maccora, durante l’interrogatorio di garanzia. Come oramai appare chiaro dai risultati del dna eseguiti dagli inquirenti che stanno indagando sul caso dell’omicidio di Brembate, l’uomo è figlio naturale di Giuseppe Guerinoni, l'autista di Gorno deceduto nel 1999, con il quale la Arzuffi avrebbe avuto una relazione. Una tesi finora sempre smentita dalla donna e che di cui lo stesso Bossetti ha sempre detto di essere all’oscuro.
Nessuna indiscrezione sul contenuto dell’incontro tra Bossetti e i genitori, al quale hanno preso parte anche gli stessi legali di Bossetti, gli avvocati Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni. “Evidenzio – dice quest’ultimo- che, seppur molti fatti, elementi ed atti di indagine sono stati, purtroppo, resi di pubblico dominio, ve ne sono altri – sconosciuti ai media ed al pubblico – che, corroborati dalle risultanze delle attività difensive poste in essere, mi consentono una oggettiva lettura degli eventi assolutamente distante dalle valutazioni e considerazioni che leggo sui giornali od ascolto in programmi televisivi. Bossetti, seppur molto provato da oltre un mese di isolamento carcerario, non solo ribadisce con forza la sua innocenza, ma continua a fornire (a me ed all’avvocato Gazzetti) ripetuti elementi a suffragio di tale assunto; elementi che – conclude il legale – in base alle informazioni oggi disponibili, le recenti penetranti e variegate indagini della Procura non sembrano aver minimamente confutato”.