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Caso Willy Branchi, dietro il delitto un giro di pedofili: “Abusi e frustate ai ragazzini”

Dopo la riapertura delle indagini sulla morte del 18enne, il cui corpo fu trovato nudo nel 1988 lungo l’argine del Po a Goro, in provincia di Ferrara, gli inquirenti avrebbero scoperto che dietro il caso ci sarebbe un giro di festini a base di violenza ai danni di giovanissimi.
A cura di Antonio Palma
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Dietro il delitto di Willy Branchi, il giovane di 18 anni trovato morto nel 1988 lungo l’argine del Po a Goro, in provincia di Ferrara, si nasconderebbe un vasto giro di pedofili dediti ad abusare e seviziare ragazzini provenienti da famiglie povere in cambio di piccoli regali. Sarebbero questi gli ultimi sviluppi dell'inchiesta sul caso, riaperta nel 2014 grazie all’esposto della famiglia del 18enne in cui era presente l’intervista che l’ex parroco del paese aveva rilasciato al quotidiano Il Resto del Carlino e in cui si facevano alcuni nomi e cognomi dei presunti responsabili. È lo stesso giornale oggi a rivelare che quella inchiesta sarebbe arrivata ad un punto di svolta a quasi 28 anni dopo il delitto, ricostruendo una presunta rete di pedofili che amavano organizzare festini a base di violenza ai danni di giovanissimi, in gran parte 15enni.

A quei festini avrebbero partecipato un considerevole numero di persone di Goro, ma anche dei paesi vicini e di altri centri della provincia e in qualche caso anche da fuori regione. Spesso si trattava di professionisti insospettabili. I ragazzini venivano avvicinati con la promessa di pochi soldi o di capi di abbigliamento che la famiglia non poteva permettersi. Spesso i ragazzini venivano abusati ripetutamente, ma in alcuni casi anche frustati per soddisfare il piacere sadico di alcuni pedofili. Di uno di questi sarebbe stato vittima Vilfrido Luciano Branchi, detto Willy, ucciso con una pistola da macello e buttato nudo lungo l’argine del Po. Dalla recente inchiesta però sarebbe emerso un altro dettaglio importante: uno dei principali sospettati dell’omicidio in passato avrebbe abusato di un minorenne che come Willy Branchi proveniva da una famiglia umile e con un leggero deficit cognitivo.

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