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Caso Siri, Giuseppe Conte chiede le dimissioni del sottosegretario leghista indagato per corruzione

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha chiesto le dimissioni del sottosegretario leghista Armando Siri, indagato per corruzione: “Assumendomi tutta la responsabilità politica, proporrò al prossimo Consiglio dei ministri la proposta di revoca del sottosegretario Siri”. Per Conte la sua decisione è solamente “politica”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Foto: LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili
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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha convocato una conferenza stampa a Palazzo Chigi per annunciare di aver preso una decisione sul cosiddetto caso Siri, il sottosegretario leghista indagato per corruzione che ha anticipato Conte con una nota. "Assumendomi tutta la responsabilità politica, proporrò al prossimo Consiglio dei ministri la proposta di revoca della nomina del sottosegretario Siri", afferma Conte chiedendo le dimissioni del sottosegretario. Conte ha spiegato che la sua non è stata una decisione presa sulla base dell'attività giuridica ma solamente per una questione "politica". E ha lanciato un avvertimento sia alla Lega che al Movimento 5 Stelle. Al Carroccio si è rivolto dicendo: "Invito la Lega a non lasciarsi guidare da reazione corporative". Mentre ai pentastellati ha chiesto di "non approfittare di questa soluzione per cantare una vittoria politica".

Il presidente del Consiglio ha spiegato, in un lungo discorso, le motivazioni che l'hanno portato a questa decisione:

Ho incontrato Siri lunedì sera, ho avuto con lui un lungo colloquio, di un paio di ore, durante il quale si è reso disponibile a fornirmi alcuni dettagli sulla vicenda giuridica. Questo incontro l’ho ritenuto necessario e mi è sembrato doveroso confrontarmi con il diretto interessato.

Ho sempre rivendicato per questo governo un alto tasso di etica pubblica, orientando l’operato al bene pubblico. Nel caso di specie, il sottosegretario si è prestato a raccogliere l’istanza dell’imprenditore per una norma che avrebbe favorito alcune sue attività imprenditoriali. È normale ricevere suggerimenti per l’introduzione di nuove norme, come governo però abbiamo la responsabilità di discernere e valutare se queste proposte hanno il carattere della generalità e dell’astrattezza o se avvantaggiano il tornaconto dei singoli imprenditori. In questo caso, la norma non avrebbe offerto agli imprenditori una parità di chance, avrebbe invece offerto vantaggi retroattivi. Insomma, la norma non era generale e astratta e non disponeva per il futuro.

Per queste ragioni ho valutato l’opportunità di dimissioni del sottosegretario Siri. Ho letto la sua dichiarazione in cui preannuncia che si dimetterà entro 15 però io credo che la vicenda giudiziaria avrà un suo corso, la vicenda politica ha altre connotazioni. Noi dobbiamo essere credibili e responsabili. Le dimissioni o si danno o non si danno, le dimissioni future legate ad attività dei giudici non credo abbiano molto senso. Questo lo dobbiamo sia per la chiarezza dell’azione di governo che per rispetto delle istituzioni.

Aggiungo peraltro da avvocato che eventuali dichiarazioni responsabili ragionevolmente non potranno segnare una svolta rispetto a questa fase di indagini.

L'intervento di Conte è iniziato con una premessa sull'attività dell'esecutivo e sui principi su cui si fonda la sua azione politica:

Il governo del cambiamento ha promesso e si impegna a realizzare buon pratiche di governo. Tutelando fino all’estremo l’interesse dei cittadini senza fermarsi a interessi di parte, di potentati o anche esclusivi a un singolo partito politico. La fiducia è un elemento chiave di questo governo, fiducia dei cittadini nelle istituzioni, fiducia degli investitori, fiducia del Parlamento, fiducia nei confronti del premier da parte dei membri di governo e del premier in ciascun componente del governo. Questo approccio lo trovo differente rispetto alle correnti semplificazioni che offrono una divisione manichea tra un approccio giustizialista secondo cui un avviso di garanzia sarebbe sufficiente a creare una macchia che impedisce al politico di continuare nel suo mandato, e rispetto a un approccio garantista. Io ritengo che la politica debba rifuggire questi opposti -ismi, discernendo caso per caso. Deve farlo con coerenza e trasparenza perché solo così può preservare la sua nobile funzione di perseguire il bene comune.

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