Caso Sarah Scazzi: Sabrina e Cosima condivideranno la stessa cella
Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, accusate dell'omicidio della quindicenne Sarah Scazzi, da oggi divideranno la stessa cella. La decisione è stata presa dalla direzione carceraria di Taranto e ha avuto l'ok dal Palazzo di giustizia. La motivazione ufficiale di tale trasferimento risiederebbe nella necessità di ottimizzazione dello spazio, dato il sovraffollamento del carcere nel quale le due donne risultano attualmente detenute: la struttura infatti accoglie circa 650 detenuti, nonostante sia stata costruita per ospitarne solamente 250. La sezione femminile poi ha visto nelle ultime ore l'arrivo di altre detenute da Pozzuoli.
Sulla faccenda però s'è aperto un piccolo giallo, almeno stando alle parole dell' avvocato di Sabrina Misseri, Nicola Marseglia, che ha lasciato alcune dichiarazioni alquanto ambigue: "La mia assistita – ha affermato- me lo ha comunicato l'altro ieri e quindi la nuova sistemazione dovrebbe essere già operativa. Non si tratta di problemi di sovraffollamento anche prima le due donne erano in cella doppia". E allora per quale motivo le due donne sono state messe nella stessa cella?
Dal carcere fanno sapere che "sono venute meno alcune ragioni ostative" e che, durante le ore di socializzazione, le donne hanno già avuto modo di passare insieme alcuni momenti. La decisione, però, desta ancora qualche perplessità, considerando che quando Cosima arrivò in carcere le fu data appositamente una cella lontana da quella della figlia Sabrina.
Il 29 agosto madre e figlia dovranno comparire davanti al gup del Tribunale di Taranto Pompeo Carriere per l'udienza preliminare del processo che le vede accusate dell'omicidio di Sarah Scazzi. Con loro ci saranno anche altri 11 imputati, tra i quali anche Michele Misseri, marito di Cosima e padre di Sabrina. Intanto, a causa della riserva presentata dai legali di Sabrina, è slittata l'analisi di una macchia ematica trovata nelle macchina di Cosima Serrano. Obiettivo degli inquirenti era confrontare il dna estrapolato da tale macchia con quello degli indagati. Franco Coppi e Nicola Marseglia, avvocati di Sabrina, chiederanno in udienza preliminare che l'accertamento venga eseguito nella forma dell'incidente probatorio.