Caso Ruby: perquisizioni inchiodano Berlusconi, Nicole Minetti interrogata per cinque ore
L'indagine per concussione e prostituzione minorile a carico del premier Silvio Berlusconi è partita lo scorso 21 dicembre. I pm avrebbero “prove evidenti” che si siano consumati reati, così la procura ha notificato al Presidente del Consiglio un ordine di comparizione per rispondere alle domande del collegio inquirente. Senza la protezione dello scudo legale, dopo la decisione della Consulta sul legittimo impedimento, Berlusconi potrebbe finire a processo subito.
Per gli avvocati del presidente, si tratta di indagini illegittime perché al di fuori della competenza territoriale del pool guidato da Ilda Bocassini. A sostenerlo è il legale e parlamentare Niccolò Ghedini, che rivendica la competenza del Tribunale dei Ministri sulla questione e del Tribunale di Monza per la competenza territoriale sui fatti. Si denuncia l'intromissione nella vita privata del presidente Berlusconi da parte di una magistratura politicamente orientata. La difesa preme per l'archiviazione del caso, sottolineando che il primo ministro non ha avuto rapporti sessuali a pagamento con Ruby Rubacuori, allora minorenne.
Il reato di concussione si configura per la vicenda dell'arresto di Karima “Ruby” el Mahroug per furto. Sarebbe stato lo stesso Berlusconi a telefonare in Questura, sostenendo che la giovane fosse la nipote del presidente egiziano Mubarak e chiedendone l'immediato affidamento al consigliere regionale Nicole Minetti, ex-igenista dentale del Presidente. Secondo l'accusa, l'interessamento del Premier fu dovuto al tentativo di mettere a tacere la ragazza ed evitare che raccontasse degli incontri sessuali ad Arcore.
Informazioni di garanzia anche per gli altri personaggi coinvolti nella vicenda: il direttore del Tg4, Emilio Fede, il managere delle vip, Lele Mora, e Nicole Minetti – trattenuta in Questura per oltre cinque ora per un lungo interrogatorio, conclusosi con una perquisizione in casa del consigliere regionale. L'accusa è violazione della legge Merlin ed induzione alla prostituzione minorile. Dalle perquisizioni in Fininvest ed a casa di Ruby Rubacuori sarebbero emersi filmati e foto compromettenti, scattate e girati ad Arcore ed in Sardegna. Inoltre, i tabulati telefonici del cellulare di Ruby la collocherebbero nella residenza milanese del Presidente del Consiglio in modo continuativo per oltre sei giorni.
L'accusa afferma che il Presidente ha avuto rapporto sessuali con Ruby, consapevole che la ragazza fosse minorenne. Fatti consumati tra febbraio e maggio del 2010, dopo lo scandalo sollevato dalla sua presunta relazione sessuale con un'altra minorenne: Noemi Letizia. Scandalo che portò al divorzio con la seconda moglie di Berlusconi, Veronica Lario.