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Caso Ruby, Fini: “Il conflitto di attribuzione andrà in aula”

Il Presidente della Camera Gianfranco Fini, nella riunione di stamani dell’ufficio di presidenza, ha affermato che il conflitto di attribuzione sul caso Ruby andrà in aula. Il voto alla Camera avverrà in modo palese.
A cura di Alfonso Biondi
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Futuro e Libertà

Il conflitto di attribuzione riguardante il caso Ruby andrà in aula. E' quanto ha affermato il Presidente della Camera Gianfranco Fini durante la riunione odierna dell'Ufficio di Presidenza. Fini, in apertura di riunione, ha illustrato le decisioni della giunta per le autorizzazioni e della giunta per il regolamento, e ha poi  elencato alcuni precedenti rispetto ai quali il caso Ruby mostra un carattere di unicità. Il leader di Futuro e Libertà ha portato all'attenzione dei presenti la composizione dell'Ufficio di presidenza, che di fatto vede la prevalenza numerica delle opposizioni sulla maggioranza: tale dato costituisce un fatto di assoluta novità rispetto ai precedenti in materia.

Rispetto ai tre precedenti citati, il Presidente della Camera ha fatto notare come la richiesta di avanzare il conflitto di attribuzione sia collegata "alla deliberazione dell'assemblea del 3 febbraio scorso sulla domanda di autorizzazione all'esecuzione di una perquisizione domiciliare rispetto alla quale è prospettata come strumento per assicurare una tutela effettiva alla volontà precedentemente manifestata dall'assemblea". Nei casi precedenti, invece, non si era mai riscontrata questa connessione con una decisione dell'aula sulla stessa materia.

L'ex cofondatore del Popolo della Libertà ha quindi dichiarato che "Quali che siano le conclusioni cui perverrà l'Ufficio di Presidenza, l'Assemblea deve essere comunque chiamata a pronunciarsi sulla questione secondo le modalità procedurali che la prassi ha consolidato al riguardo".

Ricordiamo che il conflitto di attribuzione in questione riguarda l'organo che sarà chiamato a giudicare Silvio Berlusconi per il reato di concussione commesso nell'ambito del caso Ruby: bisognerà  quindi decidere se il Cavaliere ha commesso il reato in qualità di Presidente del Consiglio, e dovrà essere quindi a giudicato dal Tribunale dei Ministri, o se l'ha commesso da normale cittadino, e dovrà quindi essere processato dai giudici di Milano.

L'ufficio di presidenza si pronuncerà oggi alle 14:00. Per quanto riguarda poi il voto sul conflitto di attribuzione alla Camera, esso,  avverrà in modo palese: si voterà quindi per alzata di mano o utilizzando il sistema elettronico,  senza però registrazione dei nomi.

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