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Caso Rosboch, la mamma di Defilippi conosceva i piani del figlio il giorno del delitto

Caterina Abbattista, la mamma di Gabriele Defilippi, sapeva che il figlio non sarebbe stato a casa il giorno dell’omicidio di Gloria Rosboch. A confermarlo sarebbe stata la richiesta della donna all’ex compagno di restare in casa per controllare il figlio piccolo di 13 anni.
A cura di Susanna Picone
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Caterina Abbattista, arrestata per l’omicidio della professoressa Gloria Rosboch insieme al figlio Gabriele Defilippi e all’amante di quest’ultimo Roberto Obert, sapeva che la mattina del 13 gennaio – giorno in cui la professoressa di Castellamonte è stata uccisa – il figlio non sarebbe stato a casa. A confermarlo sarebbe stata la richiesta della Abbattista all’ex compagno Silvio Chiappino di occuparsi, quel giorno, del figlio più piccolo di 13 anni. A ricostruire la tesi dell’accusa è il quotidiano La Stampa. Gli avvocati difensori, Pierfranco Bertolino e Matteo Grognardi, affermano però l’esatto contrario e dicono di avere gli elementi tecnici in mano per ribaltare alcune delle conclusioni dell’accusa. Nella ricostruzione del quotidiano torinese, la Abbattista – che finora ha detto di essere estranea all’omicidio di Gloria Rosboch – sarebbe stata inoltre complice del figlio Gabriele Defilippi in diverse truffe. Ad esempio una nei confronti di un ex convivente, Valerio Miot, al quale sarebbero stati sottratti 21mila euro dopo averlo fatto indebitare con le Poste per un prestito. L’uomo sarebbe stato poi scaricato dalla mamma di Gabriele.

Le indagini sul delitto di Gloria Rosboch – Le indagini sull’omicidio di Gloria Rosboch proseguono in questi giorni anche grazie ai carabinieri del Ris di Parma che stanno esaminando le auto utilizzate da Gabriele Defilippi, da sua madre e dall'amante. Proseguono intanto anche le analisi di computer e telefoni cellulari. I carabinieri nei giorni scorsi hanno poi ascoltato diverse persone vicine agli indagati, tra cui il fratellino di Defilippi e figlio della Abbattista e anche l’ultima fidanzata del ragazzo, la 20enne marocchina Sofia Sabhou. Quest’ultima, tornata dal Marocco in Italia per parlare con i carabinieri, ha detto di non avere nulla a che fare con l’omicidio dell’insegnante. Anche con i giornalisti la ragazza ha detto che lo stesso Gabriele le diceva di non c’entrare nulla col delitto.

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