Caso Regeni, perquisizioni in casa e nell’ufficio della professoressa di Cambridge
Sono stati perquisiti l'ufficio e l'abitazione della professoressa dell'Università di Cambridge, Maha Abdel Rahman, tutor del ricercatore rapito, torturato e ucciso al Cairo nel febbraio del 2016.
Gli inquirenti della Procura di Roma che indagano sulla morte del ricercatore hanno acquisito pc, pen-drive, hard disk e cellulare. La perquisizione è stata effettuata dopo l'audizione della docente svolta dal pm Sergio Colaiocco affiancato dagli uomini del Ros e dello Sco e in collaborazione con le autorità del Regno Unito. "I supporti informatici e i documenti acquisiti – spiega una nota diffusa dalla Procura di Roma – saranno utili a fare definitiva chiarezza, in modo univoco ed oggettivo, sul ruolo della professoressa nei fatti di indagine". La docente, si apprende, resta persona informata sui fatti.
L'Università di Cambridge, a cui faceva riferimento il giovane ricercatore friulano, è stata al centro delle polemiche. Regeni era preoccupato, perché temeva che la professoressa fosse un'attivista anti governativa e temeva che questo potesse mettere in pericolo la sua posizione in Egitto. "L'argomento della ricerca da realizzare al Cairo fu una libera scelta di Giulio Regeni", ha chiarito la prof, durante l'interrogatorio. Finora la tutor si era rifiutata di collaborare. In un documento di 12 pagine il pubblico ministero Colaiocco aveva chiesto di poter interrogare e ascoltare Maha Abdel Rahman che, dopo aver partecipato ai funerali di Regeni, si era detta a disposizione dell’autorità giudiziaria per chiarire ogni aspetto sulla . morte di Regeni, ma poi aveva fatto scena muta di fronte alle domande dei magistrati accorsi in Gran Bretagna per sentirla.
In una nota diffusa dalla Procura di Roma si spiega che "grazie alla piena e fattiva collaborazione con le autorità del Regno Unito, gli investigatori del Cambridgeshire ed italiani hanno proceduto ad effettuare le attività di indagine richieste dall'autorità giudiziaria italiana nell'ordine europeo di investigazione dell'ottobre scorso". Nel comunicato è specificato che "la professoressa Maha Abdel Rahman ha accettato di rispondere a tutte le domande poste dagli investigatori inglesi, confermando le dichiarazioni già precedentemente rese".