Caso Ragusa, parla l’amante di Logli: “Antonio è una brava persona, non ha ucciso la moglie”
"Antonio è una persona sensibile, che si prende cura dei figli, è amorevole e si preoccupa. Non è assolutamente come viene descritto", così ancora una volta Sara Calzolaio difende il suo compagno ed amante Antonio Logli, condannato dalla Corte d’Assise d’Appello di Firenze a venti anni di carcere per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa, scomparsa da San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, il 13 gennaio 2012 e mai più ritrovata. In una intervista a Carmelo Abbate per la trasmissione “Il caso non è chiuso”, una serie prodotta in esclusiva per Storytel Italia, Sara Calzolaio ribadisce l'innocenza del suo amato che nei prossimi mesi dovrà presentarsi di nuovo in aula davanti alla Corte di Cassazione per l'ultimo grado di giudizio del processo che potrebbe mettere la parole fine all'intricata vicenda giudiziaria dell'uomo.
"Antonio Logli è una brava persona, non sarei rimasta qua con lui se non fosse così" ha dichiarato Sara Calzolaio sottolineando di non aver mai dubitato nemmeno per un istante dell'innocenza dell'uomo. La donna, ascoltata più volte anche dai magistrati nel corso delle inchieste, smentisce anche alcune ricostruzioni sul suo conto come la convivenza con Logli dopo la scomparsa di Roberta Ragusa. "Non è vero che sono venuta a vivere qui subito dopo. È passato un anno, precisamente la Pasqua dell’anno dopo" ha dichiarato la donna. Sara Calzolaio minimizza anche le telefonate ricevute da Logli la sera prima della scomparsa della moglie. "Niente di che, lui come al solito lavorava al suo computer o aggiustava qualcosa non ricordo bene, e niente, ci siamo messi d'accordo per l'indomani mattina che dovevamo andare all'Ikea, poi cascava sempre la linea, era inutile continuare sempre al telefono anche perché già dormivo, ascoltavo lui che faceva le sue cose, era tardi, e ci siamo salutati. Basta!".
Anche l'ultima telefonata di pochi secondi, secondo la dona era solo un breve saluto: "Mi ha chiamato Antonio e mi ha detto “ti amo”. La chiamata è stata breve. Era sua abitudine farmi queste cose, dopo un buona notte, mi chiamava per poco per dirmi un “ti amo”. Non ha fatto niente. Tutti si sono fatti un’idea sbagliata della situazione. E temo che, dopo la sentenza della Cassazione, i suoi figli rimangano senza di lui e che io non possa farcela a reggere tutto" ha concluso Sara Calzolaio. Gli stessi figli di Logli da tempo si sono schierati al fianco del padre e si dicono convinti della sua innocenza. Il primogenito Daniele Logli ha anche presentato una memoria difensiva in favore del padre, assicurando di non aver sentito liti la notte della scomparsa dalla madre.