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Caso Oscar Pistorius: negato diritto al ricorso dopo la condanna per omicidio volontario

L’ex atleta conoscerà nelle prossime settimane quanti anni dovrà trascorrere dietro le sbarre. La Corte Costituzionale gli ha negato il diritto a presentare ricorso dopo la sentenza di condanna per omicidio volontario emessa tre mesi fa.
A cura di Davide Falcioni
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La Corte di Cassazione sudafricana ha rigettato la richiesta di appello presentata dall'avvocato di Oscar Pistorius, l'ex olimpionico condannato per l'omicidio della fidanzata  Reeva Steenkamp a San Valentino nel 2013: il permesso di presentare ricorso è stato respinto a causa delle scarsissime probabilità di successo, essendoci evidentemente nei confronti di Pistorius prove schiaccianti di colpevolezza.

La decisione della Corte di Cassazione di Pretoria arriva a tre mesi di distanza dal mandato d'arresto spiccato all'indomani della sentenza di condanna in appello per omicidio volontario di Reeva Steenkamp, ex modella e fidanzata dell'atleta. I giudici hanno già stabilito che quello di Pistorius non fu omicidio colposo: l'ex atleta ha ucciso volontariamente la donna la notte di San Valentino di tre anni fa nella sua villa di Pretoria. Per i giudici la sentenza emessa in primo grado contiene un grave errore nell'applicazione del principio di dolus eventualis oltre che nella valutazione delle perizie balistiche, che sarebbero state "apparentemente ignorate dal giudice". La sentenza d'appello afferma che Pistorius avrebbe dovuto prevedere l'effetto che avrebbero avuto i proiettili esplosi da una distanza estremamente ravvicinata sulla porta del bagno, dietro cui c'era Reeva. Contro la condanna in appello gli avvocati dell'ex atleta avevano sporto ricorso, dichiarato irricevibile dalla Cassazione quest'oggi.

Nelle prossime settimane si saprà l'esatta condanna a Oscar Pistorius: l'accusa ha chiesto un minimo di 15 anni di carcere. Dopo un anno dietro le sbarre da ottobre Oscar Pistorius è stato rilasciato e vive agli arresti domiciliari.

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