Caso Noventa, Debora Sorgato: “Manuela Cacco mente, lo dimostrerò”
“Manuela Cacco mente”. Ne è convinta Debora Sorgato, in carcere per l’accusa dell’omicidio di Isabella Noventa, così come la stessa tabaccaia e il fratello Freddy. Finora la Cacco è l’unica ad aver collaborato con gli inquirenti che indagano sulla vicenda ed è proprio sui suoi due interrogatori resi in carcere che è stato costruito il caso che a 5 mesi dall’omicidio presenta ancora numerosi buchi: il mancato ritrovamento del corpo di Isabella, ma anche dell’arma del delitto, e i dubbi sul movente. E’ Il Gazzettino a riportare le sue parole. Secondo i giudici, invece, non offre elementi che possano provare la sua tanto sbandierata innocenza, ma allo stesso pretende di andare ai domiciliari per accudire il figlio.
In un primo momento Freddy Sorgato aveva parlato di un omicidio scaturito durante un gioco erotico finito in maniera drammatica, ma la versione della Cacco ha subito smontato tutto: l’uomo avrebbe in realtà coperto la sorella, Debora, che avrebbe ucciso Isabella in preda ad uno scatto d’ira. A scatenare la furia omicida della Sorgato, sempre secondo il racconto della tabaccaia/amica/amante, sarebbe stata una parola di troppo, forse una risata della Noventa in relazione alle denunce per molestie e ingiurie presentate dalla stessa vittima proprio contro le due donne indagate. Per adesso in mano agli inquirenti c’è la quasi certezza che il delitto sia avvenuto nella villetta di Freddy, in via Sabbioni. A chi indaga, la Cacco ha detto di essere giunta sulla scena del crimine solo in un secondo momento e di aver tentato di depistare le indagini, fingendo di essere Isabella, proprio su richiesta dell’amante. I due verbali degli interrogatori resi dalla donna restano tutt’ora top secret, ma come evidenzia il Gazzettino sono stati mostrati a Debora che resta ferma sulle sue posizioni: “La Cacco mente”, e con i suoi avvocati lo dimostrerà.