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Caso Milanese: il Pd chiede il voto segreto sperando di mettere in difficoltà il Governo

E’ previsto per giovedì prossimo il voto sulla richiesta di arresto per Marco Milanese, coinvolto nell’inchiesta sulla P4. Mentre la Lega deciderà questa sera le indicazioni di voto, il Pd e l’Idv chiederanno il voto segreto sperando nei frondisti della maggioranza.
A cura di Antonio Palma
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Marco Milanese in Aula

A preoccupare a breve termine i politici italiani non è la crisi economica che sta investendo il Paese, né tantomeno il declassamento di Standard & Poor’s al rating dell’Italia. Ad impensierire il Governo e a far sperare le opposizioni è invece il caso Milanese. L’aula di Montecitorio, infatti, dovrà decidere, giovedì prossimo, sulla richiesta di arresto per il deputato presentata dalla Procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sulla P4.

A Montecitorio si preparano strategie, accordi e ‘agguati’, anche il Pd ne ha discusso in questi giorni e alla fine, come ha confermato Franceschini, appoggerà la richiesta dell’Idv di un voto segreto. Soddisfazione per la decisione nel partito di Di Pietro che è riuscito a trascinare nella sua battaglia il maggior partito di opposizione, rendendo sicure le 22 firme necessarie per la richiesta.

Le motivazioni di questa scelta nel Pd sono varie, ma principalmente il partito Democratico spera che con questa opzione alla fine si finisca come per il caso Papa, cioè con l’arresto del deputato e un conseguente sfilacciamento della maggioranza. Anche se quella volta il Pd si batté al contrario per un voto palese, i segnali per un esito del voto analogo ci sono tutti. Così come allora, infatti, sono molti che all’interno della maggioranza parlamentare vorrebbero votare a favore dell’arresto, a cominciare da un nutrito gruppo di leghisti capeggiati da Maroni.

Proprio sui leghisti puntano gli uomini del Pd per dare un altro scossone al Governo Berlusconi, anche se in realtà grosse attese non ci dovrebbero essere visto che Berlusconi non ha nessuna intenzione di mollare. Al Cavaliere non preoccupano i frondisti della Lega né quelli all’interno del suo partito, convinto che nessuno lo manderà giù perché finirebbero con il crollare anche loro. Eppure le continue lotte intestine potrebbero sul lungo periodo logorare la tenuta dell’esecutivo impegnato in battaglie e mediazioni continue.

Qualcuno, però, all’interno delle opposizioni già mostra di non gradire la scelta del voto segreto, ricordando l’altro famoso caso del senatore Tedesco, salvato dai suoi colleghi proprio a scrutinio segreto. Infatti, del voto segreto potrebbero approfittare anche alcuni franchi tiratori delle opposizioni con accordi sottobanco per salvare Milanese.

Milanese, diventato suo malgrado oggetto di lotta politica, nega ogni addebito e chiederà di votare contro il suo arresto sperando di ottenerlo come era successo nella decisione della giunta per le autorizzazioni a procedere.

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