Caso Meredith: Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati assolti
Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono innocenti: non sono stati loro a uccidere Meredith Kercher nella notte di Halloween del 2007. La sentenza è stata letta alle 21.48 dal presidente Claudio Pratillo Hellmann. La ragazza americana è stata condannata a tre anni per il reato di calunnia (la falsa testimonianza contro Lumumba) e al pagamento delle spese (22mila euro circa). Periodo che però Amanda ha già scontato, quindi è libera. Determinante, per rovesciare la sentenza di primo grado, è stata la perizia che ha scardinato due prove chiave precedente esibiti dall'accusa, cioè il gancetto del reggiseno e il coltello, presunta arma dell'omicidio.
"E' finito un incubo". Questo il primo commento di Amanda. Fuori, in piazza Matteotti, urla e grida: "Vergogna, vergogna".
Cala, dunque, il sipario su quello che molti avevano già definito il processo dell'anno, data la catalizzazione mediatica internazionale che ha portato media inglesi e americani ad un copertura h24. Un'attenzione simile da parte dei media USA per un caso giudiziario oltre l'Atlantico non si era forse più vista dai tempi del processo Eichmann.
Amanda Knox piange al momento della sentenza sul caso Meredith
Amanda assolta dall'accusa di aver ucciso Meredith Kercher
Meredith Kercher era stata uccisa a Perugia la notte del primo novembre 2007. La studentessa, giunta nel nostro Paese in Italia per il Progetto Erasmus aveva solo 22 anni. Nel clamore dei mass media, poco resta del suo ricordo. "Mia sorella è stata quasi dimenticata", ha detto la sorella della ragazza inglese di 22 anni.
Dopo 4 anni di detenzione, i due ragazzi, ex fidanzati, saranno scarcerati tra breve.