Marò, Strasburgo approva mozione su rimpatrio. Mogherini: “Relazioni Ue-India a dura prova”
Ore 13 – Parlamento Ue approva mozione per rimpatrio. Pochi minuti fa il Parlamento europeo ha approvato a maggioranza una risoluzione sul caso dei due fucilieri italiani Latorre e Girone. L'assemblea di Strasburgo chiede in particolare che i due marò possano tornare in Italia per essere giudicati. Nella risoluzione approvata dal Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, si “auspica che, alla luce delle posizioni assunte dall'Italia, in quanto Stato membro, in relazione agli eventi collegati all'incidente, la competenza giurisdizionale sia attribuita alle autorità italiane e/o a un arbitraggio internazionale”. L’assemblea esprime inoltre “grande preoccupazione per la detenzione dei fucilieri italiani senza capi d'imputazione”, “pone l'accento sul fatto che devono essere rimpatriati” e “sottolinea che i lunghi ritardi e le restrizioni alla libertà di movimento dei fucilieri sono inaccettabili e rappresentano una grave violazione dei loro diritti umani”. Dopo aver manifestato il proprio cordoglio per la tragica fine dei due pescatori indiani, il Parlamento europeo “si duole del modo in cui la questione è stata gestita e sostiene gli sforzi esplicati da tutte le parti coinvolte per ricercare con urgenza una soluzione ragionevole e accettabile per tutti, nell'interesse delle famiglie coinvolte, indiane e italiane, e di entrambi i paesi”.
Sul caso dei due marò italiani trattenuti in India è intervenuta il capo della diplomazia Ue Federica Mogherini che, parlando al Parlamento europeo di Strasburgo, ha commentato la decisione della Corte suprema indiana di prorogare il permesso di malattia per Massimiliano Latorre. L'Unione europea conta sul fatto che la decisione della Corte di prorogare il permesso per Latorre “possa segnare l'inizio di un percorso per trovare finalmente una soluzione rapida, definitiva, equa e condivisa al caso di entrambi i militari italiani”, ha detto Mogherini. “Questo caso si trascina ormai da tre anni – ha ricordato l’ex ministro del governo Renzi – un lasso di tempo inaccettabile, nel corso del quale i due militari italiani sono stati e sono a tutt'oggi ingiustamente sottoposti a misure restrittive della libertà personale, pur in assenza della formulazione di un capo d'accusa”. Mogherini ha sottolineato come “casi come questo rischiano di avere importanti ripercussioni sulla lotta globale contro la pirateria, in cui l'Unione europea è da tempo seriamente impegnata. La marineria indiana è stata spesso obiettivo di azioni criminali al largo delle coste della Somalia e grazie all'operazione Atalanta sono stati liberati molti ostaggi”.
Mogherini ha assicurato di seguire con particolare attenzione il caso dei marò “e intendo utilizzare ogni opportunità per continuare a sollevarlo affinché si trovi una soluzione accettabile e definitiva per tutte le parti”. “Ue e India – ha continuato ancora Mogherini – condividono un comune interesse a proteggere la libertà di navigazione, ma è necessario che siano rispettati i principi di collaborazione e di reciproca fiducia”. Per Mogherini “è bene che tutti abbiano piena consapevolezza di quanto e come la vertenza irrisolta sui due ufficiali di marina italiani possa avere un impatto sulle relazioni tra Ue e India”. L’alto rappresentante ha inoltre sottolineato come la vicenda di Latorre e Girone sia dolorosa anche per le loro stesse famiglie.