Caso Lusi, Rutelli smentisce l’Espresso e minaccia querele
Niente di vero nella ricostruzione fatta dal settimanale l'Espresso sul presunto passaggio di denaro tra l'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi e la fondazione di Francesco Rutelli, è lo stesso ex segretario del partito a smentire l'inchiesta sul suo profilo facebook precisando che "l'accusa è assolutamente ridicola" e minacciando querele al giornale reo di aver assecondato il tentativo di intimidazione attuato da Lusi.
Rutelli accusa l'Espresso di complicità con Lusi – "L'Espresso sapeva di rendersi strumento di una condotta di inquinamento e depistaggio dell'indagine e del tentativo di intimidazione delle persone offese" scrive Rutelli e per questo ha dato mandato ai suoi legali, Titta Madia e Vincenzo Zeno Zencovich, di chiamare in giudizio il settimanale e a "quanti riportassero tali diffamazioni". Per Rutelli l'articolo che accompagna l'inchiesta è una continua allusione e accusa implicita di finanziamento occulto all'Api, l'attuale formazione politica del leader centrista.
Per il leader dell'Api è un tentativo di intimidazione – Oltre a prendersela con l'espresso "che ha ricevuto e riceve molti fondi pubblici", Rutelli ribadisce che la ricostruzione fatta dal settimanale è chiaramente ispirata dalle dichiarazioni fatte dall'ex tesoriere Lusi, che già in altre occasioni sono state sanzionate dagli inquirenti della Procura della Repubblica di Roma perché erano un tentativo di inquinare le prove e intimidire le persone offese. Per lo stesso motivo ricorda il leader dell'Api la magistratura ha ordinato l'acquisizione agli atti dell'intervista di Lusi alla trasmissione Servizio Pubblico e ha accelerato il sequestro di altri beni dell'ex tesoriere e della sua famiglia.
Tutti i finanziamenti fatti erano meritevoli – Rutelli, nel ribadire il suo ruolo all'interno dei due partiti, ricostruisce alcune delle vicende di sovvenzionamenti effettuati dall'ex tesoriere, ricordando che tra le altre cose che in "dieci anni, molte sono state le iniziative politico-culturali di alto valore che stavano e stanno molto a cuore a Rutelli", ma che in nessun caso si è trattato di arricchimento personale o spreco di denaro e che comunque l'attività del politico è sempre stata a titolo volontario.