Caso Lusi, la Giunta al Senato dice sì all’arresto
Via libera della Giunta delle immunità del Senato per l’arresto dell’ex tesoriere della Margherita coinvolto nello scandalo dei soldi sottratti al partito, Luigi Lusi. Tredici senatori hanno votato a favore dell’arresto richiesto dalla Procura di Roma, quattro hanno votato contro (a favore dunque della relazione del relatore Ferruccio Saro, contrario all’arresto) e altri due non hanno partecipato al voto. L’ha comunicato al termine della riunione il presidente Marco Follini. A votare a favore dell’arresto, da quanto è emerso prima del voto, sarebbero stati la Lega e la sinistra mentre il Pdl si sarebbe spaccato lasciando libertà di voto. Ora il responso finale sul caso Lusi passa nell’aula di Palazzo Madama.
“Un esito atteso” secondo Lusi – Le prime parole di Luigi Lusi dopo il voto della Giunta per le autorizzazioni al Senato, hanno mostrato la sua convinzione per ciò che sarebbe accaduto: “Era un esito atteso – ha detto l’ex tesoriere della Margherita – non mi aspettavo che la Giunta votasse contro l’arresto”. Alla domanda se interverrà in aula, la risposta è stata positiva: “Certo, se non intervenissi sarei un incosciente”. In ogni caso, il voto di oggi della Giunta non pregiudica già il futuro di Lusi che sarà, invece, deciso dal Senato al quale spetta l’ultima decisione. A tal proposito ci sono delle divisioni sulla decisione di chiedere il voto segreto in aula: in particolare sono le dichiarazioni di Giuseppe Saro e del capogruppo Alberto Balboni a non apparire concordi sulla decisione. In ogni caso dal Pdl fanno sapere che i loro senatori voteranno in base alla “libera coscienza personale”.