Caso Luca Fanesi. Il tifoso prima del coma ha detto ai soccorritori: “Sono stato picchiato”
La Procura di Vicenza ha aperto un fascicolo di inchiesta per fare piena luce sul caso del ferimento a Luca Fanesi, il tifoso della Sambenedettese in coma dopo i tafferugli seguiti alla partita Vicenza – Samb dello scorso 5 novembre. I reati ipotizzati dal sostituto procuratore Barbara De Munari – titolare delle indagini – sono quelli di lesioni e rissa. Si indaga a carico di ignoti.
Le versioni a confronto: per la digos Luca è caduto, per i tifosi è stato picchiato
Il caso viene seguito da vicino dal procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri. Lo scopo degli inquirenti è quello di fare piena luce su quanto accaduto intorno alle 17 del 5 novembre nei pressi dello stadio Menti di Vicenza. Le versioni, infatti, sono assolutamente contrastanti: da una parte c'è la Digos della città veneta, secondo cui Luca Fanesi si è procurato quattro fratture craniche scivolando mentre scappava da una carica dei celerini e urtando per due volte la testa contro una recinzione. Per la Questura, quindi, il 44enne avrebbe fatto "tutto da solo" e si sarebbe trattato di un tragico incidente. Versione che però viene decisamente contrastata da alcuni testimoni: alcuni, infatti, avrebbero visto degli agenti accanirsi su Luca Fanesi manganellandolo alla testa almeno tre volte. Questa tesi trova una sponda nelle parole pronunciate dal marchigiano ai soccorritori poco prima di perdere i sensi: Fanesi, infatti, avrebbe detto di essere stato picchiato dalla polizia. Al momento nessuna delle due ipotesi è sostenuta da foto o video. Spetterà ora agli inquirenti definire come sono andate le cose e stabilire anche se le eventuali manganellate siano state così violente da provocare quattro fratture craniche.
Le condizioni di Luca Fanesi sono ancora gravi
Nel frattempo le condizioni di Luca Fanesi continuano ad essere stabili ma molto gravi. L'uomo è ricoverato all'Ospedale San Bortolo di Vicenza, è in coma e – stando a quanto riporta il Corriere Veneto – i medici stanno gradualmente diminuendo le sedazioni per verificare come reagirà. Fanesi è assistito dal fratello e dalla moglie pressoché costantemente, ma anche i tifosi del Vicenza stanno facendo sentire la loro vicinanza alla famiglia. A sua sostegno è nata una campagna di solidarietà che si sta sviluppando nelle curve degli stadi di tutta Europa, dove i tifosi chiedono "verità e giustizia" e rilanciano la necessità che i poliziotti italiani in servizio per stabilire l'ordine pubblico siano dotati di un numero identificativo che ne favorisca il riconoscimento in casi di problemi.