Caso Elena Ceste: tolta la responsabilità genitoriale al marito, accusato di omicidio

Tolta la responsabilità genitoriale  nei confronti dei quattro figli a Michele Buoninconti. Lo ha stabilito il Tribunale di Torino, stando a quanto riferito all'Ansa da Chiara Girola, avvocato difensore del vigile del fuoco accusato di aver ucciso Elena Ceste, sua moglie, e di averne occultato il cadavere. Il legale ha annunciato il ricorso ritenendo la misura "eccessiva" e in anticipo sulla sentenza del giudice. Il tribunale dei minori, sempre secondo il difensore di Buoninconti, ha anche sospeso i suoi incontri con i figli. "Si tratta – spiega l'avvocato Girola – di provvedimenti provvisori che contesteremo perché eccessivi, poiché non solo non tengono conto della documentazione da noi prodotta, ma arrivano prima della sentenza del giudice". A richiedere la decadenza della responsabilitè genitoriale era stata dal pubblico ministero Laura Deodato, che nel processo per la morte di Elena Ceste ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione per il marito.

Secondo gli avvocati di Michele Buoninconti l'uomo va assolto dalle accuse perché il fatto non sussiste. La Ceste scomparve dalla sua casa di Costigliole d’Asti il 24 gennaio del 2014 e il suo corpo venne ritrovato solo nove mesi dopo in un canale poco distante. Secondo i legali del vigile del fuoco “l’omicidio non c’è stato, mancano le prove che Elena sia stata uccisa”. Elena Ceste “era in stato di deficienza psichica e quindi poteva compiere atti autolesionistici, come per altro sostenuto dallo stesso consulente del pm”. Secondo la difesa, dunque, mancherebbero le prove che la mamma di Costigliole d’Asti sia stata uccisa. Il processo è stato aggiornato al 4 novembre, quando sono previste le repliche del pm, della difesa e forse già la sentenza di primo grado. Nel frattempo l'uomo non potrà vedere i suoi quattro figli.