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Caso Diciotti, Salvini: “Processatemi”. L’Anm si scaglia contro il ministro della Giustizia Bonafede: “Difenda i magistrati”

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, tira dritto sul caso Diciotti e sulla questioni migranti: “L’inchiesta sarà un boomerang. Io non mi opporrò all’autorizzazione a procedere, se il Tribunale dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore”, L’Anm se la prende con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “Chi ricopre incarichi istituzionali, in particolare il ministro della Giustizia, deve difendere le prerogative costituzionali della magistratura”.
A cura di Charlotte Matteini
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Si riaccende lo scontro sul caso della nave Diciotti, bloccata per giorni nel porto di Catania per effetto di una decisione del ministro dell'Interno Matteo Salvini (al momento iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di arresto illegale, abuso d'ufficio e sequestro di persona). Nella serata di ieri, sul caso è intervenuto il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Francesco Minisci, il quale in un'intervista concessa a Repubblica ha strigliato non solo Matteo Salvini, ma anche il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per non aver difeso abbastanza i magistrati attaccati a più riprese dal leader del Carroccio. "Il ministro della Giustizia Bonafede difenda le prerogative costituzionali della magistratura dagli attacchi di Salvini perché non è il ministro dell' Interno che verifica i reati", ha dichiarato Minisci. "Abbiamo la massima fiducia nei colleghi di Agrigento, dobbiamo lasciarli lavorare senza indebite e inammissibili interferenze. Chi ricopre incarichi istituzionali, in particolare il ministro della Giustizia, deve difendere le prerogative costituzionali della magistratura", ha aggiunto il presidente dell'Anm.

Nonostante l'indagine e l'ipotetico futuro processo che potrebbe coinvolgerlo tra qualche mese, Matteo Salvini non ha intenzione di cambiare approccio e anzi tira dritto, senza rinnegare alcuna azione: "L'inchiesta sarà un boomerang. Io non mi opporrò all'autorizzazione a procedere, se il Tribunale dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore", ha dichiarato il ministro dell'Interno a Libero. Dalla parte di Matteo Salvini ci sono numerosi esponenti politici della maggioranza di governo: il vicepremier Luigi Di Maio ha difeso l'operato del collega del Carroccio, sottolineando di non essere intenzionato a chiederne le dimissioni perché non vi sarebbe stata alcuna violazione del codice etico previsto dal contratto di governo sottoscritto tra le parti ed evidenziando che l'inchiesta a carico di Salvini sarebbe solo un atto dovuto da parte dei magistrati. Solidarietà a Salvini anche da parte del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: "Esprimo la mia vicinanza a Salvini. Ancora una volta l'autorità giudiziaria è intervenuta su una vicenda esclusivamente politica su cui non dovrebbe minimamente interferire".

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