Caso Denise Pipitone: “L’intercettazione non incastra la sorellastra Jessica”
Va avanti il processo relativo alla piccola Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004. Un processo in corso a Marsala e che vede Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise, imputata per concorso in sequestro di persona. Nel corso dell’ultima udienza del 7 dicembre è venuta fuori un’intercettazione telefonica che sembra incastrare Jessica Pulizzi, che tra l’altro ha un alibi che nelle precedenti udienze è stato messo in discussione. Ma ora i difensori di Jessica, gli avvocati Gioacchino Sbacchi e Fabrizio Torre, smentiscono che quell’intercettazione ambientale coinvolga la loro assistita: “L’intercettazione, già oggetto di approfondimento da parte del pm nel corso delle indagini preliminari, dà come dato certissimo che a parlare erano due soggetti di sesso maschile e che Jessica Pulizzi era assente”.
“Va a prendere Denise? Ma dove la devi portare?” – In questa conversazione intercettata il 24 novembre del 2004 alle ore 19.15 si sentono queste voci che parlano, appunto, di Denise Pipitone. Qualcuno dice: “Va pugghia a Denise, ma Peppe chi ti rissi?” (Vai a prendere Denise, ma Peppe cosa ti ha detto?) e poi si sente la risposta. “Ma dunni l’ha purtari?” (Ma dove la devi portare?). La conversazione che incastrerebbe Jessica è stata scoperta dall’avvocato Giacomo Frazzitta, il legale dei genitori di Denise, il quale aveva chiesto che l’intercettazione ambientale, avvenuta a bordo del motorino della ragazza, fosse trascritta. La prossima udienza del processo è prevista per il 18 dicembre quando sarà ascoltato, tra gli altri, l’ex dirigente del commissariato di polizia di Mazara, Ruggiero Borzacchiello. Ricordiamo che, oltre a Jessica Pulizzi, nel processo è imputato anche il suo ex fidanzato, il 27enne Gaspare Ghaleb che è accusato di false dichiarazioni al pubblico ministero.