Caso Denise Pipitone, il sindaco di Tito ha allertato i servizi sociali
La ragazzina di Tito (Potenza) che aveva scritto a Piera Maggio un messaggio su Facebook dicendole di essere sua figlia Denise Pipitone, la bambina scomparsa 11 anni fa da Mazara del Vallo, mentiva. Il suo, secondo quanto emerso già ieri, voleva essere solo uno scherzo. E la ragazzina, appena i carabinieri sono entrati in casa sua, avrebbe ammesso subito di non essere Denise Pipitone. Ma intanto il sindaco del comune in provincia di Potenza in cui vive la giovane ha fatto sapere di aver allertato i servizi sociali. Ieri i carabinieri di Potenza hanno prelevato un campione del dna della ragazza. Il materiale genetico della giovane è stato inviato ai Ris per una comparazione con quello di Denise Pipitone. L'approfondimento è stato richiesto dalla Procura di Marsala e, stando a quanto reso noto da ambienti investigativi, la madre della ragazzina lucana non si sarebbe opposta.
La vicenda emersa qualche giorno fa – La vicenda del messaggio su Facebook inviato a Piera Maggio era stata resa nota la scorsa settimana dalla stessa mamma di Denise durante una puntata della trasmissione televisiva “Chi L'ha Visto?”. Piera Maggio aveva detto di aver ricevuto alla fine di agosto un messaggio da una ragazza presumibilmente della stessa età di sua figlia che le aveva scritto: “Sono Denise, mamma”. L'autrice del messaggio sul social network, alle domande dei giornalisti di "Chi l'ha visto?" che l'hanno rintracciata, aveva risposto: “No, non ho scritto io il messaggio. E poi se Denise è qua, che fate, la venite a prendere?”. Successivamente un uomo avrebbe contattato il TGR Basilicata sostenendo di conoscere la ragazza che aveva scritto a Piera Maggio e aggiungendo di essere sicuro che si trattasse proprio di Denise Pipitone: “È lei, Denise, e vive qui in un centro del Potentino con una famiglia arrivata in regione da qualche anno”.