Caso Cucchi, interviene il presidente Grasso: “Chi sa, parli”
A quattro giorni dalla sentenza Cucchi, sul caso del geometra romano morto in ospedale una settimana dopo l’arresto è intervenuto il presidente del Senato Pietro Grasso. “Vorrei fare un appello – così la seconda carica dello Stato -. Ci sono dei rappresentanti delle Istituzioni che sono certamente coinvolti in questo caso. Quindi, chi sa parli. Che si abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, perché lo Stato non può sopportare una violenza impunita di questo tipo”. Questo l’appello di Grasso, il quale ha manifestato solidarietà alla famiglia del giovane morto a Roma. “Intanto è doverosa e giusta – ha infatti aggiunto il presidente del Senato – la solidarietà alle famiglie delle vittime di violenza. La violenza non può far parte della dignità di uno Stato civile, soprattutto quando viene da rappresentanti delle istituzioni. Noi speriamo di continuare a cercare la verità, nonostante ci siano state delle sentenze che non hanno saputo o potuto trovarla. Pensiamo che bisogna continuare su questa strada dando la massima solidarietà ai familiari delle vittime”.
Procura valuterà ricorso dopo motivazioni sentenza
Le polemiche sulla sentenza della Corte di Appello che ha assolto tutti gli imputati del caso Cucchi – sei medici, tre infermieri e tre agenti penitenziari – per insufficienza di prove non si placano. La sentenza ha ribaltato quella di primo grado, quando cinque medici erano stati condannati per omicidio colposo mentre una sesta era stata accusata di falso. Il procuratore generale della Capitale, Luigi Ciampoli, ha fatto sapere che la Procura “valuterà la sussistenza di motivi” per ricorrere in Cassazione “dopo aver letto le motivazioni” della sentenza di assoluzione in appello degli imputati per la morte di Stefano Cucchi. Secondo quanto assicurato dal procuratore Pignatone, l'eventuale riapertura dell'inchiesta passerà attraverso una rilettura di tutte le carte dell'inchiesta.