Caso Consip, Speranza: “Lotti si dimetta”. Berlusconi: “Noi garantisti, niente sfiducia”
È piena bufera politica sul ministro dello Sport e fedelissimo dell'ex Premier Matteo Renzi, Luca Lotti, dopo il suo coinvolgimento nell'inchiesta sugli appalti Consip. Se da un lato c'è chi chiede le sue dimissioni come i fuoriusciti dal Pd, dall'altra parte c'è chi invece non vuole sentir parlare di sfiducia come Forza Italia. "Di fronte alle vicende giudiziarie serve il massimo del garantismo e vale la presunzione d'innocenza. Questa storia, però, sta scuotendo l'opinione pubblica. Esiste un tema di opportunità politica: la concentrazione enorme del potere in una ventina di chilometri, da Rignano a Firenze. È qualcosa che lascia sgomenti" ha spiegato infatti Roberto Speranza in un'intervista a Repubblica, aggiungendo: "Noi affrontiamo il dato politico: serve un segnale di rigore, per questo Lotti faccia un passo indietro".
Quello che però non va confuso, secondo Speranza, impegnato in queste settimane nella costruzione del movimento "Democratici e progressisti", è il destino del singolo ministro con quello del governo. "Bisogna distinguere i due destini, legarli è una follia. Una cosa è l'esecutivo, altro la vicenda di un singolo ministro. È sbagliato mettere in discussione il governo. Noi siamo contro l'avventura: Gentiloni deve andare avanti, naturalmente correggendo la rotta sulle politiche sociali" ha spiegato infatti l'ex parlamentare Pd precisando la sua linea. "il problema è che è stato creato un sistema di controllo troppo stretto, un Giglio magico con finestre chiuse: un errore storico di Renzi. Io comunque rivolgo la mia critica sulle scelte politiche fallimentari del renzismo" ha proseguito Speranza, aggiungendo: "Per me il Pd non è il nemico. Non c'è solo Renzi, ma una comunità politica straordinaria. Auspico che ci sia un futuro di dialogo. Ma in questo momento il Pd corrisponde al Pdr, il partito di Renzi".
"Rimango un garantista anche quando le vicende riguardano un avversario politico" ha commentato dal suo canto invece il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, ricordando che il suo partito "non ha mai votato la sfiducia individuale a un ministro". L'ex Premier però ha approfittando del caso per attaccare il Pd. "Il Pd non perdona, e nelle faide interne non si è persa la vecchia tradizione comunista: tutti addosso a chi cade in disgrazia, compresi coloro che fino al giorno prima gli erano vicini. Vedremo se Renzi avrà la forza di riprendere il controllo, ma nel caso ci riuscisse non avrà certo più intorno il partito monolitico degli anni scorsi" ha analizzato Berlusconi in un'intervista al Tempo.
Anche sul caso del M5S a Roma, Berlusconi difende a suo modo il Sindaco. "Virginia Raggi è la dimostrazione di quanto i Cinque Stelle non siano in grado di governare una realtà complessa come una grande città, e tanto meno l'intero Paese, ma nei confronti del sindaco, si è scatenato un processo mediatico-giudiziario nel quale non si distinguono pettegolezzi, maldicenze ed eventuali serie responsabilità". "Raggi merita di perdere per la sua incapacità politico-amministrativa, non merita gli schizzi di fango che le stanno gettando addosso" ha spiegato ancora Berlusconi, concludendo: " I Cinque Stelle non sono certo un'alternativa al fallimento del Pd, quindi rimaniamo solo noi, il centrodestra, che è l'unica realtà politica che, unita, può raggiungere il 40% e guidare il Paese".
Procura di Roma: procedimenti per fuga di notizie
Dopo le ripetute violazioni del segreto istruttorio riguardanti l'inchiesta Consip, la Procura di Roma ha avviato una serie di procedimenti. Per il momento si tratta di atti contro ignoti. Nel mirino degli inquirenti ci sono quei pubblici ufficiali che hanno avuto a che fare con l'inchiesta: a causa della fuga di notizie, nella giornata di ieri la Procura ha revocato ai carabinieri del Noe la delega per ulteriori indagini. La violazione del segreto istruttorio per cui la Procura di Roma ha avviato i procedimenti riguarda anche la pubblicazione di atti di indagine risultati ‘omissis' nei provvedimenti emessi dall'autorità giudiziaria sulla vicenda Consip.