Caso Claps, parla Restivo: “Sono innocente, voglio raccontare la mia verità”
Danilo Restivo aveva chiesto, tramite il suo legale, di voler partecipare al processo in Italia per l’omicidio di Elisa Claps, la studentessa che fu uccisa nel settembre del 1993 e che è rimasta sepolta per anni nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità. Restivo, che in Inghilterra è stato condannato anche per un altro delitto, è atterrato dunque in Italia qualche giorno fa, pronto per l’udienza del prossimo 20 marzo. Ora, nel corso del primo colloquio con i suoi legali Alfredo Bargi e Marzia Scarpelli, ha chiesto che venga riaperto il dibattimento. Perché Danilo Restivo dice di voler raccontare la sua verità. L’uomo ha, infatti, ribadito di essere innocente e di non aver mai fatto “quello che si dice su di me”, così l’imputato ai suoi avvocati. Attualmente Restivo è detenuto in una cella di isolamento nel carcere romano di Rebibbia, in attesa del processo d’appello per il caso Claps che inizierà il 20 marzo a Salerno.
L’avvocato della famiglia Claps: “Ho pronte per lui 10-15mila domande” – All’indomani dell’arrivo di Restivo dall’Inghilterra era stato il fratello di Elisa, Guido Claps, ad affermare di non aspettarsi nulla dall’imputato il quale, se avesse voluto, avrebbe avuto molte occasione per raccontare la verità. Questo, invece, il commento alle parole di Restivo di Giuliana Scarpetta, legale della famiglia Claps: “Danilo Restivo vuole che si rinnovi il dibattimento? Mi fa molto piacere, ho pronte per lui 10-15mila domande”. L’avvocato ha detto di essere d’accordo perché “finalmente vuole sottoporsi all’esame” e che le dispiacerebbe “se lo volesse fare solo per rendere dichiarazioni spontanee”. Per quanto riguarda, invece, gli avvocati di Restivo hanno fatto sapere che la difesa punterà sul ritrovamento del Dna di Restivo sul corpo di Elisa. Un elemento che, a loro dire, non rappresenta una prova regina.