Caso Angela Celentano: nuove indagini in Messico
In merito al caso di Angela Celentano, la bambina scomparsa all’età di 3 anni il 10 agosto del 1996 durante una gita sul monte Faito, in Campania, sarebbe ancora aperta la cosiddetta pista messicana. La pista, cioè, che ha già portato gli investigatori in Messico per tentare di scoprire la verità su Celeste Ruiz, una giovane che nel 2010 in una serie di mail inviate alla famiglia di Angela Celentano affermò di essere la bambina scomparsa, di trovarsi ad Acapulco e di non voler più essere cercata. Ora, come anticipa il quotidiano Il Mattino, gli investigatori che indagano sul caso della bambina scomparsa nel 1996 potrebbero far ritorno in Messico. Il Governo ha sbloccato, infatti, i fondi per consentire nuove indagini. L’obiettivo degli investigatori è ancora quello di dare un volto a quella persona che si era presentata come Celeste Ruiz. Il punto della situazione è stato fatto pochi giorni fa negli uffici della Procura di Torre Annunziata (Napoli), che dal 2010 indaga sulla misteriosa pista messicana, I magistrati avrebbero assicurato che l’indagine sulla scomparsa di Angela Celentano resterà aperta fin quando non si sarà fatta luce sulla vera identità di Celeste Ruiz.
In Messico sulle tracce di Celeste Ruiz
A ribadire questo impegno sono stati anche i rappresentanti dell’Interpol, che sarebbero pronti a raggiungere nuovamente Acapulco, due anni dopo l’ultima missione oltreoceano. Da quanto si apprende, intenzione degli investigatori sarebbe quella di interrogare in Messico nuovamente tutti i principali attori della vicenda. Da Cristino Ruiz, il dipendente del Ministero della Giustizia messicano dalla cui abitazione partirono le mail indirizzate alla famiglia di Angela Celentano, a Josè Manuel Vazquez Valle, l’uomo che ha confessato di aver inviato quei messaggi a nome di Celeste Ruiz per poi ritrattare.