Caso Abu Omar, condannato l’ex capo della Cia in Italia
La Corte di appello di Milano ha condannato a 7 anni di reclusione l'ex capo della Cia in Italia, Jeff Castelli, e a 6 anni altri due agenti dei servizi di sicurezza statunitensi per il sequestro di Abu Omar, ribaltando la sentenza di primo grado. In primo grado, infatti, Castelli era stato prosciolto sulla base della sua immunità diplomatica. Abu Omar, ex imam a Milano, fu prelevato da agenti della Cia mentre faceva ritorno a casa nel 2003 e portato in carcere in Egitto perché accusato di terrorismo. L’uomo ha raccontato poi che è stato detenuto per anni senza che gli venissero formalizzate accuse e di essere stato anche torturato durante la sua prigionia. La sentenza di oggi è uno stralcio di tutto il processo che vedeva imputati anche l'ex numero uno dei Sismi Nicolò Pollari e l'ex numero due dei nostri servizi segreti Marco Mancini. Il processo d'appello è stato possibile dopo che nel settembre scorso la Corte di Cassazione aveva confermato la condanna definitiva per 23 agenti della Cia e aveva annullato la sentenza di non luogo a procedere per gli uomini del servizio segreto militare, perché ritenuta in parte illegittima la copertura dell'immunità e del segreto di Stato. In realtà il Premier Monti in occasione della prima udienza del nuovo processo ha confermato il segreto di stato per la vicenda del sequestro di Abu Omar ribadendo così la scelta già fatta dai governi Prodi e Berlusconi .