Caso Ablyazov, si attende la relazione del capo della polizia Pansa
Si attende a ore la consegna, da parte del capo della polizia Alessandro Pansa, di un rapporto sul caso Ablyazov, sulla vicenda che ha portato all’espulsione dall’Italia della moglie e della bambina del dissidente kazako. A farne le spese potrebbero essere i vertici del dipartimento di Pubblica sicurezza, del Viminale, e della questura di Roma. Ieri il ministro degli Esteri Emma Bonino ha detto che la relazione doveva arriva al massimo nella giornata di oggi. Bonino ha sottolineato che “sarà il documento ufficiale su come si sono svolti i fatti e i comportamenti in quei giorni”. Se vengo chiamata a riferire – ha fatto sapere il ministro parlando a SkyTg24 – riferirò tutto quello che ho fatto per precisare che “per legge, piaccia o no, la Farnesina non ha alcuna competenza sulle espulsioni ed estradizioni, e neppure l’accesso ai dati relativi a cittadini stranieri ai quali sia stato riconosciuto lo status di rifugiato politico” da altri Paesi. Intanto M5S e Sel hanno depositato la mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell’Interno e vicepremier Angelino Alfano. Il Pdl, da parte sua, continua a difendere a spada tratta il suo segretario.
Il documento col nome da sposata della donna – Intanto, il Corriere parla questa mattina di una nota trasmessa dall’ambasciata kazaka alla questura di Roma che alimenta altri dubbi sulla versione ufficiale. Il documento rivela nuovi dettagli sulla procedura che ha portato all’espulsione dall’Italia di Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua. La moglie di Ablyazov viene indicata col suo nome da sposata e non da quello da nubile che invece era sul passaporto esibito di fronte ai poliziotti. Il documento ricostruisce la storia del dissidente e si conclude con la richiesta di arresto. Nella missiva, dopo aver fornito l’indirizzo dove Anlyazov “attualmente soggiorna”, i kazaki chiedono di “identificare le persone che vivono nella villa. Non è escluso che nella villa conviva sua moglie, cittadina del Kazakistan, Alma Shalabayeva”. Perché dunque la Farnesina non ha compiuto degli accertamenti sull’identità della donna e perché l’Interpol prese per buone le informazioni fornite dai kazaki senza controllare?