Sarà anche una tecnica di "lotta per migliorare la società", ma quella di Nichi Vendola per il momento è una mossa che sta provocando polemiche a cascata all'interno di Sinistra Ecologia e Libertà. L'impressione, molto diffusa tra i militanti, è che il Governatore della Puglia abbia accelerato il percorso verso un'intesa a scatola chiusa con il Partito Democratico che porterà inevitabilmente alla marginalizzazione delle istanze "di sinistra", oppure, nella peggiore delle ipotesi, ad una replica di quanto avvenuto nel 2006. Il problema di fondo è sempre relativo alla subalternità del partito della sinistra alle scelte del Partito Democratico, con il rischio che anche sui temi e sui contenuti (oltre che sulle alleanze e sulla leadership) i vendoliani si ritrovino a dover ingoiare bocconi amari. E senza nemmeno parlare della scelta di appoggiare il referendum, che a molti ricorda il clamoroso sostegno alla manifestazione contro il Governo Prodi (quando l'allora Rifondazione esprimeva addirittura un ministro, un vice ministro e 6 sottosegretari).
Ma andiamo con ordine. Vendola a Repubblica dice: "Invece di concentrarci sul palazzo, concentriamoci sulla vita delle persone. Non faccio tutto questo per una foto ricordo con i capipartito". Eppure sembra lontano il tempo della retorica e dei messaggi cifrati, con militanti ed elettori di Sel che hanno ben chiaro il quadro complessivo e pressano il loro Nichi affinché chiarisca alcune questioni. Innanzitutto è chiaro che, per paradossale che possa sembrare, anche il futuro a breve termine di Sel dipende dalla legge elettorale. Non che il meccanismo proporzionale dispiaccia poi più di tanto ai vendoliani; certo, il rischio è sempre quello di essere tagliati fuori ad urne chiuse, ma la questione centrale è legata al premio di maggioranza (nonostante le ultime indiscrezioni indichino il proporzionale puro come "soluzione condivisa da PDL ed UDC"). Perché dall'assegnazione e dalle modalità del premio di maggioranza dipende in qualche modo anche il futuro delle primarie. E dal risultato delle primarie dipende l'equilibrio dell'intera area di centrosinistra. E dalle dinamiche dell'area di centrosinistra dipende anche "l'attuazione dei principi cardine della proposta politica di Sel".
Ma dunque, anni di lavoro su temi e programmi, centinaia di discussioni nei forum e nelle sezioni, fiumi di inchiostro e vagonate di parole in riunioni, assemble e convegni per poi vedere il futuro politico di Sel legato alle manovre, agli inciuci ed ai tatticismi sulla riforma elettorale? Forse. E chissà se Nichi Vendola riuscirà a trovare una metafora, o meglio ancora un'allegoria, adatta a rispondere a tale domanda…