Carmela Melania Rea: Raffaele Paciolla acconsente al prelievo del DNA
Due giorni fa l'ultimo saluto di Somma Vesuviana a Carmela Melania Rea: una folla di oltre 2000 persone ha omaggiato la ventinovenne mamma di Vittoria nella Chiesa di Santo Spirito, dove solo 3 anni fa Melania aveva preso in sposo Salvatore Parolisi. Neanche nel giorno dei funerali di Melania Rea le indagini si sono fermate, e gli inquirenti hanno continuato a cercare di fare luce sull'omicidio di Melania al bosco delle Casermette. Mentre si attende che vengano resi noti i risultati del secondo esame condotto da Antonio Tagliabracci sul corpo di Melania Rea, nella giornata di ieri è stata divulgata una notizia rigurdante Raffaele Paciolla.
Lo ricorderete, Paciolla è l'amico di Salvatore Parolisi che aveva aiutato il caporal maggiore nelle ricerche di Melania. A seguito di un interrogatorio con gli inquirenti, Parolisi dimostrò di conoscere nei dettagli la posizione in cui si trovava il corpo senza vita di Melania al bosco delle Casermette. Ad effettuare il riconoscimento del cadavere però, Salvatore Parolisi non andò: sul luogo dell'orribile delitto si recò, invece, il fratello di Melania, Michele Rea accompagnato da Paciolla. Come faceva, quindi, Salvatore Parolisi ad essere così informato sullo stato del cadavere di Melania?
Il caporal maggiore dice di aver visto delle foto scattate proprio dal cellulare di Paciolla. Paciolla nega. In effetti, il riconoscimento è avvenuto quando era ormai buio e a Paciolla non fu consentito di avvicinarsi. Per meglio chiarire la sua posizione domenica scorsa l'amico di Salvatore Parolisi avrebbe deciso di consegnare i suoi tre cellulari agli inquirenti: un Nokia, un Samsung e un vecchio modello che l'uomo non usava da tempo. Sarà compito degli inquirenti adesso indagare sulla memoria dei telefonini e scoprire se, eventualmente, ci fossero delle foto del cadavere di Melania Rea, oppure se quella di Parolisi sia l'ultima di una lunga serie di bugie.
Ad ogni modo, contestualmente alla consegna dei cellulari, secondo fonti Ansa i carabinieri hanno richiesto a Paciolla e a sua moglie di depositare il proprio DNA. Alla richiesta i due non si sono opposti, anzi a detta del legale di Paciolla i due "l'hanno fatto senza problemi non avendo niente da nascondere".