Carmela Melania Rea: il DNA del killer non è sotto le sue unghie
I risultati dei RIS, che avrebbero potuto dare una svolta all'indagine sul delitto di Carmela Melania Rea, purtroppo non contribuiscono a chiarire il quadro probatorio sul quale sono a lavoro gli inquirenti. Già nei primi giorni del ritrovamento del corpo la polizia scientifica aveva reso noto che sotto le unghie di Melania sarebbero stati trovati resti di terriccio e aghi di pino, successivamente i RIS hanno analizzato l'altro materile presento nel solco tra le unghia e la pelle delle dita per cercare di individuare tracce genetiche dell'assassino.
La convinzione degli inquirenti, infatti, era che Carmela Melania Rea avesse combattuto contro il suo aggressore e nel tentativo disperato di difendersi l'avrebbe graffiato, lasciandosi sotto le unghie tracce del suo DNA. Purtroppo non deve essere andata proprio così, perché sebbene gli inquirenti siano concordi nell'affermare che Melania si sia difesa, del DNA del killer purtroppo neanche l'ombra. Uno smacco che lascia quindi tante piste aperte, come quella del delitto passionale: seguendo questa direzione gli inquirenti hanno ascoltato due soldatesse, con il quale il marito di Melania, Salvatore Parolisi avrebbe avuto una relazione qualche tempo fa.
Intanto dopo le analisi dei RIS arrivano anche le prime certezze sulle ferite da arma da taglio sul corpo di Melania: si tratterebbe di ferite significative sebbene nessuna di queste possa essere considerata mortale. In tal senso gli inquirenti presumono che l'agonia di Carmela Melania Rea sia stata lenta e straziante e che quindi la donna sia morta per dissanguamento. Particolari importanti sui quali bisognerà fare luce nei prossimi giorni, mentre l'indagine, dopo un'iniziale collaborazione, passa a tutti gli effetti alla Procura di Ascoli. Sebbene secondo quanto trapelato fino ad oggi, l'omicidio sia avvenuto in territorio teramano, si presume che il delitto sia avvenuto a seguito del sequestro di persona nell'area di competenza della Procura di Ascoli, ovverosia nel pianoro di Colle San Marco. A tal proposito la Procura di Teramo sta provvedendo a trasferire tutti i fascicoli relativi all'indagine in suo possesso ai magistrati ascolani.