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Carlo Giuliani e la censura di Facebook sulla pagina del fumettista Zerocalcare

Commenti su Carlo Giuliani sulla pagina Facebook di Michele Rech, scatta la polemica e il social censura.
A cura di Redazione Cultura
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Michele Rech
Michele Rech

È già capitato ad altri fumettisti come Recchioni e Bevilacqua, ma qualche giorno fa è toccato a Zerocalcare, la sua pagina è infatti stata oscurata in seguito ad una commemorazione di Carlo Giuliani che diviene molto accesa fin quando Facebook interviene censurandola. Il disegnatore stava solo aderendo ad un'iniziativa in memoria di Genova, condividendo una semplice locandina, accompagnata da un consueto testo di presentazione: “Mercoledi 20 luglio, a 15 anni esatti dal G8, alle 15:00 stiamo a fare disegni live in piazza Alimonda a Genova insieme a Alessio Spataro, Paolo Castaldi, Manuel De Carli, Luca Genovese, Simone Lucciola e Cisco Sardano. Tutto quello che facciamo sarà poi messo all’asta benefit per chi sta bevuto”.

Il fumettista aderisce ad un'iniziativa in memoria di Carlo Giuliani e viene accusato di darsi delle arie, come se un artista non potesse dire la ‘sua'

La cosa è stata forse male interpretata da alcuni lettori di ZeroCalcare, come spesso accade nel tritacarne mediatico dei social network. L'iniziativa del fumettista è stata travisata, come se la sua sensibilità verso una delle vicende più scandalose della politica italiana degli ultimi 16 anni fosse un qualcosa che lo allontanasse dal suo talento, quello del disegnatore. Ma un artista non è un intrattenitore, né per Michele Rech è la prima volta nel coinvolgimento politico, come accaduto già in occasione delle Unioni Civili, quando aveva fatto sentire la ‘sua', come dovrebbe essere in un paese democratico. Eppure, proprio in occasione della delicata vicenda di Carlo Giuliani, alcuni dei suoi presunti fan hanno cominciato a lapidarlo grutuitamente con sassate del tipo “Mi sento tradito”, “Torna a fare i disegnetti”  e come se non bastasse “Se l’è andata a cercare”- riferito a Giuliani- ma sono seguiti commenti anche peggiori.

Non solo la polemica gratuita su Carlo Giuliani, anche la censura

Giorni di provocazioni e polemiche su Facebook, fin quando lo stesso social è intervenuto oscurando sia la pagina sia il profilo personale di ZeroCalcare. Cos'è più grave denigrare ancora l'episodio di Genova o censurare senza spiegazioni? Nessuna spiegazione all'autore, è roba di algoritmi probabilmente. Ma questa censura asettica non è andata giù al fumettista che oggi ha esposto, in seguito alla riattivazione dei suoi account, tutta la sua indignazione e il suo orgoglio verso la propria posizione su Genova:

Ero indeciso se scrivere queste due righe perché fino a stamattina pensavo vabbé, Genova è una partita chiusa. Sclerotizzata, immutabile, ormai esiste un blocco sociale in questo paese che pensa che era giusto sparare in faccia a Carlo Giuliani, e quella roba ormai è inscalfibile. Non vale la pena dibatterne ancora. Teniamoci la nostra memoria, coltiviamola, problematizziamola, e amen. Schieriamoci sulle cose dell’oggi checcazzo, sulle cose che ancora sono vive e ci attraversano e su cui possiamo ancora orientare il dibattito pubblico e l’opinione, quelle su cui non abbiamo ancora perso. Non sui match finiti.
E invece evidentemente Genova non è finita (c’è chi lo dice da tempo, lo dico pure io ma ammetto di averlo usato più come uno slogan che altro), non solo –ma basterebbe quello- perché ci sta ancora una persona in galera a 15 anni di distanza dai fatti (e altre sottoposte a misure e restrizioni) mentre altri venivano promossi e facevano carriera, ma perché è la controparte e pezzi dei suoi apparati che continuano a fare una guerra accanita e che sulla narrazione di quelle giornate non vogliono mollare di un centimetro.

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