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Carceri, Cancellieri: “Amnistia e indulto non riguarderanno Berlusconi”

Il ministro della Giustizia ha anche affermato di non aver avuto alcuna pressione dal Quirinale e ha detto di pensare a una legge che possa riguardare 20mila detenuti. “Risolveremo i problemi delle carceri rispettando i termini”, ha affermato intervistata su Radio24.
A cura di Susanna Picone
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Il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri torna a chiarire il suo pensiero in merito alla situazione delle carceri italiane in seguito al messaggio del Presidente Napolitano sull’emergenza e sulle ipotesi di indulto e amnistia. Un messaggio che ha scatenato in questi giorni violente polemiche ma secondo il Guardasigilli l'ipotesi di indulto e amnistia non toccherà Silvio Berlusconi. Intervistata da Giovanni Minoli a Mix24, su Radio24, la ministra Cancellieri ha risposto con un “Penso proprio di no” alla domanda se una eventuale proposta di amnistia e indulto riguarderà anche il Cavaliere. Cancellieri ha inoltre assicurato di non aver avuto nessuna pressione dal Quirinale affermando che Napolitano “non ha troppo potere”: “Il Presidente – ha detto – vuole la forza di ragionare insieme, come accade per il terrorismo, di ritrovare unità di intenti”. Cancellieri ha parlato dell’amnistia che fece Togliatti: “Allora il Paese doveva ripartire, la situazione era estremamente dolorosa. Ora è meno dolorosa”, ma se un provvedimento serve al Paese a suo dire va fatto.

E Cancellieri ha assicurato che “assassini, stupratori, ladri non lasceranno mai il carcere”. Il Guardasigilli ha sottolineato che un target della legge potrebbe essere  quello che tocchi 20mila detenuti, come avvenuto nei casi precedenti, e ha aggiunto che il termine dei quattro anni potrebbe essere una traccia. Cancellieri ha inoltre confermato che l’Italia rispetterà gli impegni con l’Europa, che risolveremo l’emergenza carceri in tempo e, in merito alle altre priorità della giustizia, che restano in prima fila il processo civile e la velocizzazione del processo penale. A una domanda sui tempi il ministro ha risposto: “Penso che faremo molto presto, un mese o due per alcuni provvedimenti o le leggi delega che ci consentano di intervenire”. Infine Cancellieri ha anche parlato del problema della “giustizia spettacolo”: “In questi anni – ha spiegato – ci sono stati eccessi, momenti pesanti, ma non dimentichiamo quello che ha funzionato”.

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