Capodanno, vane le ordinanze anti-botti: nel 2012 bilancio più grave degli anni scorsi
Né la crisi né i divieti hanno avuto un senso su quello che è ormai da anni il tradizionale scempio di Capodanno. Due morti e 561 feriti: un bilancio tragico e ancor più grave rispetto agli anni scorsi nonostante, appunto, tantissime città italiane si erano mobilitate per evitare quella che ormai risulta essere una strage annunciata. Di anno in anno, allo scoccare della mezzanotte, tantissime persone (che si dimostrano non solo poco intelligenti visto che rischiano in primis la loro salute ma anche assolutamente noncuranti di coloro che sono costretti a subire i loro “giochi”) preferiscono far scoppiare delle vere e proprie bombe piuttosto che aprire una bottiglia e brindare al nuovo anno con amici e familiari. “Scelte” che costringono i giornali a dare spazio alle immagini e ai racconti della tragedia piuttosto che della festa.
I divieti anti-botto (2mila città avevano detto no ai botti di Capodanno), le raccomandazioni in televisione, i sequestri dei fuochi illegali, le minacce di pesanti sanzioni, tutto quello che si era fatto nei giorni precedenti il Capodanno e che si sperava potesse almeno rendere meno grave il bilancio dei feriti, è da considerarsi, alla luce dei fatti, assolutamente vano. Le varie mobilitazioni dei sindaci italiani, gli appelli in favore degli animali che, secondo una stima dell’Aida, muoiono ogni anno in almeno 5mila a causa dei botti, niente di tutto questo ha avuto ragione sulla decisione di continuare a sparare.
A Roma il maggior numero di feriti a causa dei botti
Preso atto del fatto che l’Italia, nessuna città esclusa, sia rimasta unita in quanto a “leggerezza” è la capitale a salire sul podio di una classifica delle città meno rispettose: uno dei due morti si è registrato proprio a Roma, l’uomo aveva un “arsenale” in casa che lo ha ucciso e ha ferito altre persone compresi due bambini che lottano tra la vita e la morte. Tra i romani poi almeno altri 70 sono rimasti feriti. Poi c’è Napoli, la città della seconda vittima morta per colpe altrui: era un ristoratore che con molta probabilità è stato ucciso da un colpo di pistola sparato in aria “per festeggiare”. A rendere ancora più triste questo bilancio va detto che, più degli altri anni, sono stati tanti i minorenni rimasti coinvolti e feriti nelle esplosioni.
Di fronte a questi dati non si può che rassegnarsi all’idea che ancora troppi italiani non riescono a discernere ciò che è divertente da ciò che invece è solo pericoloso, la voglia di salutare l’anno nuovo in maniera così stupida continua a regnare sovrana. È utile allora una campagna massiccia di prevenzione come quella avvenuta nei giorni scorsi? Considerando il numero di sequestri avvenuti in tutto il Paese siamo portati a credere che, se non ci fosse stato almeno questo dispendio di energie da parte delle forze dell’ordine, il bilancio sarebbe stato forse ancora più grave. Per cui dobbiamo sperare che si continuerà a lavorare in questa direzione per non dover vedere più affollate le sale degli ospedali nelle ore immediatamente successive al Capodanno, quelle ore che dovrebbero essere per tutti momenti di gioia e di festeggiamenti.