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Caos parlamentarie M5S, gli attivisti chiedono a Grillo e Di Maio l’annullamento del voto

Con una lunga lettera, cinquecento attivisti pugliesi chiedono a Beppe Grillo e Luigi Di Maio di annullare le parlamentarie online e di conoscere “nel rispetto della trasparenza, della onorabilità delle persone e della democrazia, la metodologia applicata per deliberare le numerose esclusioni realizzatesi con la pubblicazione dei profili votabili online”.
A cura di Charlotte Matteini
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A 10 giorni dalle parlamentarie del Movimento 5 Stelle e dalla pubblicazione dei candidati nei collegi plurinominali, ancora non si placa la polemica. I dati relativi al voto online non sono ancora stati diffusi, dunque non è dato sapere quanti attivisti hanno votato e quanti voti hanno preso i singoli candidati finiti effettivamente in lista. Proprio questa mancata trasparenza, unita alla mancanza di motivazioni ufficiali relative all'esclusione di alcuni militanti dalla competizione online, sta scatenando una vera e propria sommossa all'interno del Movimento 5 Stelle, tanto che un comitato formato da 500 esclusi pugliesi ha inviato una lunga lettera a Luigi Di Maio e Beppe Grillo chiedendo informazioni e l'annullamento delle primarie online. "I sottoscritti, ‘non candidati' e ‘candidati' alle Parlamentarie in possesso dei requisiti formali per l'autocandidatura chiedono nel rispetto della trasparenza, della onorabilità delle persone e della democrazia, di conoscere la metodologia applicata per deliberare le numerose esclusioni realizzatesi con la pubblicazione dei profili votabili online", si legge nella missiva.

"Non possiamo accettare l'etichetta attribuita già il 16 gennaio attraverso i media cartacei e digitali di ‘infiltrati, arrivisti, indegni, scalatori e poltronisti'. Ne va della nostra onorabilità personale da difendere, tutelare e far rispettare. Respingiamo fermamente le ipotesi circolanti riguardo le possibili segnalazioni addebitate a molti candidati. Se tutti segnalano tutti, chi decide? Con quale metodo, con quali criteri, avvalendosi di quali strumenti, applicando quali principi di legge e democrazia? Chi si è attribuito il potere di decidere e giudicare sulle presunte segnalazioni, sulla vita e sul valore delle persone, ed in che modo lo esercita?", si domandano i militanti.

I 500 attivisti pugliesi proseguono chiedendo a Grillo e Di Maio "nelle loro rispettive qualità di portavoce e garante del Movimento, provvedano a intimare ai gestori della piattaforma Rousseau l'immediato annullamento in autotutela associativa delle Parlamentarie online tenutesi il 16 e 17 gennaio per tutelare la personalità morale e politica di ciascuno dei sottoscritti alla luce delle numerose anomalie riscontrate, quali la presenza nelle liste dei votabili di persone che non hanno trasmesso la documentazione necessaria".

Ma le parlamentarie non sembrano essere l'unico problema per il Movimento 5 Stelle, al momento molti attivisti stanno protestando per l'improvviso cambio delle liste, con candidati scomparsi o traslocati da un collegio all'altro a giorni dalla pubblicazione delle liste definitive. Gedorem Andreatta in Veneto e Vittoria Baldino nel Lazio sono stati estromessi dai collegi plurinominali Veneto 3 e Lazio 2 a beneficio dei candidati Giacomo Bortolan e Angela Salafia. Raffaella Loforte, seconda in lista in Lombardia per la Camera dopo le parlamentarie, è stata estromessa a beneficio di Valentina Centonze, spostata da un altro collegio lombardo dove ora figura Manlio Di Stefano.

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