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La Camera conferma la fiducia al ministro Cancellieri

Il Ministro della Giustizia oggi chiede la fiducia alla Camera. Ieri l’assemblea del PD ha deciso per la linea della “responsabilità” auspicata da Letta, che ha avvisato: “La sfiducia alla Cancellieri sarebbe una sfiducia al governo”.
A cura di Redazione
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Ore 15:00 – Con 154 favorevoli, 405 contrari, 3 astenuti e 67 assenti è respinta la mozione di sfiducia individuale al ministro Cancellieri.

Ore 13:05 – Civati: "Voterò per rispetto della disciplina di partito ma resto perplesso".

Ore 13:00 – Parla Guglielmo Epifani: "Parliamo di una telefonata, mentre il Paese ha problemi più gravi". Più volte interrotto da contestazioni, il segretario del Partito Democratico prova a difendere la linea scelta del sostegno al ministro: "Dia ora un impulso alle riforme di cui il Paese ha bisogno, noi le rinnoviamo il sostegno dopo una discussione fatta alla luce del sole". Poi una stoccata a Brunetta: "Dalle sue parole si capisce che non ha idea di cosa è un vero congresso di partito".

Ore 12:45 – Durissimo come da previsione l'intervento di Colletti del Movimento 5 Stelle. Riferendosi al ministro il grillino ha parlato di "vicenda dai risvolti penosi", spiegando che non vi sono dubbi sul fatto che "non abbia più la credibilità di cui necessita un esponente del Governo". Diretto l'affondo anche nei confronti del Partito Democratico, piegato da lotte intestine: "Votate la sfiducia o semplicemente vergognatevi". Al termine dell'intervento applausi e i "soliti" cartelli sventolati in segno di protesta.

Ore 12:30 – È il "dramma" del Pd ad attraversare trasversalmente le dichiarazioni di voto dei portavoce dei partiti. Se Cicchitto ricorda la confusione interna al Pd, Brunetta è durissimo: "Una farsa ridicola, peraltro nel mezzo di un processo messo in piedi dalla macchina del fango della stampa. Qui non si vota la fiducia al Guardasigilli, ma si celebra un rito macabro che dipende dalla lotta di Renzi per demolire il suo finto compagno Enrico Letta. Ma che miseria è mai questa?".

Ore 12:05 – Si susseguono le dichiarazioni di voto, anche se, a questo punto, i giochi dovrebbero essere fatti e Cancellieri non rischia la sfiducia. Restano tutte da considerare le ripercussioni interne sia alla maggioranza che sostiene Enrico Letta, sia al Partito Democratico, lacerato da un dibattito interno che ha visto trionfare la linea di sostegno al Governo.

Ore 11:45 – "Tutto quello che mi viene contestato è smentito dai fatti". Cancellieri conclude il suo discorso ribadendo di aver "affrontato queste giornate da persona libera senza contrarre debiti di riconoscenza con nessuno" e ringraziando il Presidente del Consiglio ed il Governo per il sostegno. "Se avessi avuto solo un dubbio avrei lasciato". Ora si passa alle dichiarazioni di voto.

Ore 11:40 – "Ho la coscienza di non aver commesso nulla di irregolare". Il ministro della Giustizia, nel ricordare che "nessun soggetto è stato iscritto nel registro degli indagati e che non si ravvisano reati", ribadisce: "Non ho mentito al Parlamento, né ai magistrati. Confermo la mia amicizia con Antonino Ligresti, ci sentiamo spesso e ci vediamo, ma lui non ha alcun rapporto di lavoro con il fratello Salvatore".

Ore 11:35 – "Fatti oltre cento interventi su questioni analoghe". Il ministro respinge "con assoluta fermezza l'accusa di una giustizia diversa per cittadini di serie a e serie b" e attacca: "I fatti dicono che non vi è stata alcuna corsia preferenziale. La vicenda è letta alla luce di una linea colpevolista ad ogni costo, piena di preconcetti; io sono certa di essermi comportata in base ad un elementare principio di imparzialità. Oggi lo voglio ribadire ancora una volta: la mia coscienza ha guidato il mio comportamento, come fa con le altre segnalazioni che continuamente arrivano alla mia attenzione". Nel merito della telefonata alla Fragni, ribadisce: "Solo umana vicinanza per lo stato di prostrazione di una persona in difficoltà, su alcuni passaggi di questa conversazione si sono costruite congetture inaccettabili. Frasi decontestualizzate per teorema falso".

Ore 11:30 – Parla il ministro Cancellieri. Preceduta dal coro del M5S "dimissioni, dimissioni", prende la parola Anna Maria Cancellieri, che ribadisce quanto detto nell'intervento del 5 novembre alla Camera: "Nessuna ingerenza da parte mia, come confermano tutte le fonti della procura".

Ore 11:25 – Sarti (M5S): "Cancellieri a disposizione dei Ligresti, ma gli altri detenuti?" – Duro attacco della deputata grillina, che ha chiamato in causa nuovamente il figlio Piergiorgio Peluso nell'affare dei braccialetti elettronici, al ministro della Giustizia: "Dove sta scritto che bisogna risolvere la questione del sovraffollamento delle carceri solo per chi ha cognome Ligresti?". Per la deputata del Movimento 5 Stelle: "Esistono cittadini di serie a e di serie b, sembra quasi che sia necessario avere il numero di telefono del ministro della Giustizia".

Ore 11:20 – Polverini (Forza Italia): "Noi garantisti, sosteniamo il ministro". L'intervento dell'ex Governatore del Lazio si sostanzia in una accorata difesa del principio garantista, contro "le campagne di stampa" ed il "giacobinismo strisciante" di cui è stato oggetto il ministro Cancellieri, che merita la fiducia del Parlamento. Non manca un duro attacco al "comportamento schizofrenico del Partito Democratico", che sulla stabilità del Governo sta speculando, giocando "una partita interna che non ha nulla a che vedere con la Giustizia o la condizione delle carceri". Per Polverini, dunque, "l'intervento del ministro non costituisce motivo di sfiducia" e speriamo che "il ministro continui nel suo lavoro, senza tentennamenti".

Ore 11: 15 – Farina (Sel): "Lei avrà anche lavorato bene, ma vicenda oscura". Anche da Sinistra Ecologia e Libertà arriva la bocciatura delle tesi difensive prodotte da Cancellieri sulla vicenda delle sue telefonate in merito al caso di Giulia Ligresti. Un ministro che "non ha più la fiducia completa della sua stessa maggioranza" e che dunque non avrebbe più modo per lavorare in maniera incisiva ed efficace. "Il testo della mozione è un pignolo lavoro di questura, ma alla luce delle cose dette lei, signor ministro, ha ancora il tempo di decidere di fare un passo indietro. Se così non sarà anche noi voteremo la sfiducia".

Ore 11:05 – Buttiglione difende la Cancellieri: "Ha ascoltato lo sfogo di un caro amico sulle condizioni di salute della figlia". Ferma e decisa la difesa del ministro della Giustizia di Rocco Buttiglione, che ricorda come non siano ravvisabili comportamenti non consoni da parte di Cancellieri. Allo stesso tempo, per l'esponente dell'Unione di Centro, si tratta di "un attacco pretestuoso e di un tentativo di ricatto nei confronti di un Governo che sta ben lavorando da parte di chi vorrebbe lo sfascio dell'unità nazionale".

Ore 10:55 – Molteni (Ln): "Cancellieri non ha chiarito e restano zone d'ombra". Il deputato della Lega conferma il voto favorevole alla mozione di sfiducia, ricordando che "nell'intervento in Aula del 5 novembre" il ministro non è riuscito a "fugare ogni legittimo sospetto, a dissolvere le ambiguità ed opacità del rapporto con Ligresti, a spiegare come intende lavorare libera da condizionamenti". Secondo Molteni, nei fatti, anche se dovesse avere la nuova fiducia dell'Aula, "Cancellieri sarebbe un ministro dimezzato e privo di credibilità".

Ore 10:45 – Polemiche durante l'intervento di Verini da parte del Movimento 5 Stelle. Il relatore è stato infatti interrotto più volte durante alcuni passaggi del suo intervento, in particolare quando ha accusato i 5 stelle di non voler cambiare la legge elettorale e di aver messo in piedi una mozione contro il ministro Cancellieri sull'onda della delusione per il risultato elettorale in Basilicata. Successivamente ha parlato Molteni, della Lega Nord che ha annunciato il voto favorevole alla sfiducia: "Per coerenza e per inviare un segnale al Governo".

Ore 10:40 – Comincia la discussione alla Camera dei deputati, con il rappresentante del Movimento 5 Stelle Tancredi Turco che ha illustrato la mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro Cancellieri: "Lei signor ministro non ha più né la fiducia del Parlamento né quella dei cittadini". Subito dopo ha preso la parola il deputato del Partito Democratico Walter Verini che, pur nella considerazione del comportamento "gravemente inopportuno" del ministro Cancellieri ha precisato che nell'intera vicenda "vi è assenza di profili penali". Il deputato del Pd ha poi citato Manconi, uno dei più decisi "difensori" della Cancellieri, passando poi alla constatazione che quello del M5S è un attacco politico al Governo e dunque va respinto.

Per il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri quello di oggi è il giorno della verità: tra qualche ora chiederà che le venga rinnovata la fiducia dalla Camera dei Deputati, promettendo di dare finalmente il via a un'opera di risanamento della giustizia italiana, partendo proprio dalle carceri e dalle condizioni dei detenuti. Il discorso dell'ex prefetto, e già ministro degli interni nel governo Monti, è stato preparato ieri sera dopo aver appreso la posizione del PD, riunito in assemblea per decidere. E' stato il Presidente del Consiglio a blindarne la posizione, spiegando ai colleghi di partito che una sfiducia alla Cancellieri sarebbe stata una sfiducia al governo, e chiedendo dunque un atto di "responsabilità" ai suoi. “So che la pensiamo diversamente, ma vi chiedo atto di responsabilità. La nostra unità, l'unità del Pd, è l'unico punto di tenuta del sistema politico italiano”. Secondo il premier la mozione di sfiducia al ministro “è frutto di una campagna aggressiva molto forte e slegata dal merito. Vi chiedo di considerarla per quello che è: un attacco politico al governo. E la risposta deve essere un atto politico: un rifiuto”. “Per quanto mi riguarda – ha concluso – cerco di ispirare la mia azione e quella del governo al senso di responsabilità anche di fronte a situazioni molto difficili”.

L'appello è stato recepito, anche se non con entusiasmo, da tutta l'assemblea. Il primo a "piegarsi" è stato Cuperlo: "La mia opinione è che il ministro dovrebbe dimettersi prima del voto, se però Letta ci chiede di essere responsabili dobbiamo esserlo". Successivamente anche Civati, il più "battagliero" sulla questione, ha preso atto della linea del partito: "Non sono d'accordo su come è stata posta la discussione. Sicuramente non si può votare la mozione M5S, ma si poteva discutere che fare, anche una sfiducia individuale – spiega nel suo intervento -. Se comunque l'opinione della maggioranza è questa, mi attengo. Obbedirò alla responsabilità che ci viene chiesta perché mi sento parte di un gruppo". Oggi, dunque, non dovremmo assistere a nessuna sorpresa e con ogni probabilità la Cancellieri otterrà la fiducia della maggioranza dei deputati.

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